Il Napoli di Spalletti sta vivendo una stagione da sogno grazie anche ad alcune operazioni di mercato di Cristiano Giuntoli, direttore sportivo. La squadra partenopea ha fin qui ottenuto una qualificazione agli ottavi di Champions League, conquistata con largo anticipo. Cinque vittorie, una sconfitta per il Napoli in un girone non semplicissimo con Liverpool, Ajax e Glasgow Rangers. La sconfitta, tra le altre cose, indolore contro il Liverpool all’ultima giornata. In campionato invece il percorso è quasi netto: un cammino straordinario, fatto di 13 vittorie su 15 partite, 2 pareggi e ancora nessuna sconfitta. Il Napoli sembra una macchina perfetta e il merito è sicuramente dei calciatori e di Luciano Spalletti, capace di creare un gran gruppo e una squadra che gioca benissimo in Italia e in Europa. Non solo però dell’allenatore e dei giocatori: i meriti sono anche di Cristiano Giuntoli, che in estate ha rivoluzionato la squadra, lasciando partire calciatori come Mertens, Insigne, Koulibaly e Fabian Ruiz, ma acquistando vere e proprie scommesse, fin qui rivelatesi produttive, tra cui Khvicha Kvaratskhelia e Kim Min-jae. Di loro due, della stagione del Napoli, di Spalletti e del rapporto con De Laurentiis, ha parlato proprio Cristiano Giuntoli al Corriere dello Sport in un’intervista esclusiva.
Napoli, le parole di Cristiano Giuntoli
Cristiano Giuntoli ha parlato a 360 gradi della stagione del suo Napoli, ma soprattutto parlando di come si è arrivati a quello che in questa prima parte di stagione è stato definitp un “capolavoro”: “Impegno, competenza e coraggio di una proprietà che nei suoi diciotto
anni ha dato dimostrazione di sé. Miracolo? No, saprebbe d’intervento divino o, se vogliamo restare tra gli umani, anche di
improvvisazione. Qui invece, e lo dico senza volerci dare un tono, c’è un progetto che è stato sviluppato”. Un progetto che nasce da lontano, grazie anche ad alcune esigenze causa Covid: “Il covid ci ha imposto di cambiare, perché il monte ingaggi ormai era
insostenibile, dinnanzi a una situazione che aveva ridimensionato e quasi azzerato ogni risorsa economica. Nonostante il virus, De Laurentiis ha investito per arrivare ad Osimhen e, solo sei mesi prima, aveva concesso il via libera per una campagna acquisti invernali che
poi è stata rivalutata dal campo. Ma chi sta nel calcio sa che possono esserci vuoti d’aria. Abbiamo anche vissuto un dramma universale, con il Covid, campionati bloccati, isolamento, prestazioni alterate. Ma a quel punto, dovemmo decidere”.
Da lì che si inizia a pensare al Napoli del futuro, con Kim e Kvaratskhelia in cima alla lista, ma non solo. “Poi nell’estate del 2021, con
all’orizzonte una serie di scadenze contrattuali e con la possibilità che calciatori importanti potessero trovare collocazione adeguata, venne articolata la prima short list. È lì che fondamentalmente si avvia a pensare a questo Napoli. Kvara? Di lui avevamo cominciato a
chiacchierare ai tempi di Ancelotti. La prima richiesta di 30 milioni del Rubin Kazan ci gelò. E ci tirammo indietro. La guerra in Ucraina ha modifi cato la valutazione e con Khvicha alla Dinamo Batumi ci siamo rifatti avanti. Con il management di Kvara ci sono rapporti consolidati, avremo modo di parlare e di aggiornarci. C’è simpatia e stima tra noi e abbiamo quattro anni e mezzo ancora davanti a noi. Certo, nessuno è insensibile alle risposte ricevute dal campo, ma non ne farei un caso”. Non solo Kvaratskhelia, anche Kim sta facendo benissimo: “Faccio chiarezza. Lui ha una clausola, valida solo per l’estero, che è crescente, è legata al fatturato dell’eventuale acquirente. E soprattutto ci si può accedere solo in una finestra fissata per il prossimo luglio e aperta per quindici giorni. Ma questa è teoria, perché in pratica noi siamo già proiettati alla ridiscussione di quei termini”.
“Spalletti rinnova”
C’è però anche un rimpianto per Cristiano Giuntoli e non è un rimpianto da poco. “Haaland. Contratto già fatto con il Salisburgo, riconoscendo loro il pagamento della clausola a venticinque milioni di euro. Ma Haaland preferì il Borussia Dortmund e noi che avevamo messo lui e Osimhen nelle nostre preferenze, ci dirottammo su Victor. Per noi erano alla pari”. Infine anche una breve parentesi su Luciano Spalletti: “Partecipa, ovviamente, e in maniera attiva alla costruzione della squadra. Lui guarda, dà l’assenso oppure no, lascia che Simone Beccaccioli insieme a tutti gli altri dello staff osservino e studino. C’è una sintonia totale. Non si è mai da soli, in queste scelte. Ha il contratto in scadenza nel 2023, ma c’è una opzione per il rinnovo per un altro anno fissato a favore della società”.