Se durante i lavori di Cop27 Giorgia Meloni era stata tra le ultime a prendere parola, durante l’assemblea Plenaria che apre ufficialmente il G20 la premier è stata tra le capofila. Lei che ieri sera (ora italiana) è stata accolta da balli e danze e che rappresenta l’unica figura femminile come capo di Stato e membro del ristretto gruppo di quote rosa che comprende anche Ursula Von der Leyen.
Il suo discorso ha voluto sottolineare l’impatto “devastante” dato dalla guerra in Ucraina sull’economia mondiale e sulla geopolitica. Ha poi spiegato che l’obiettivo del G20 in Indonesia è dunque cambiato rispetto alle sue promesse originarie poiché quando Giacarta ha ottenuto la presidenza “era impossibile prevedere l’aggressione russa e le sue conseguenze”. Ecco che dunque serve essere coraggiosi per fronteggiare le ardue sfide globali che hanno ripercussioni e centralità maggiori in alcuni Stati piuttosto che in altri. Con la consapevolezza del ruolo che tale appuntamento ricopre nell’agenda globale mondiale.
Meloni al G20: “Non ci faremo intimorire da chi usa l’energia come arma”
Rivolgendosi poi al Presidente indonesiano Widodo e ai colleghi, al suo primo G20 Giorgia Meloni ha mostrato gli artigli sottolineando come “non si sia permesso alle difficoltà di intimorirci”, grazie a un lavoro condiviso e costante sui principali dossier internazionali: la crisi energetica e alimentare, il contrasto ai cambiamenti climatici: tutto questo per consegnare alle future generazioni “un mondo migliore”.
Partendo poi dal primo punto, vale a dire quello relativo alla crisi energetica tuttora in corso, il presidente del Consiglio invita a fare ammenda comune poiché la situazione di svantaggio in cui si sono trovati molti Paesi ha “messo in evidenza i tanti errori commessi negli ultimi vent’anni” a livello politico e di contratto tra produttori e consumatori. Dalle difficoltà nascono tuttavia le opportunità, che in questo caso consiste nel “rendere il mondo più sostenibile e costruire un mercato energetico più equilibrato, nel quale gli speculatori abbiano meno influenza e i Paesi fornitori non sfruttino la materia prima come arma contro il resto del mondo“. A tal proposito, l’Italia è in prima fila per contenere i prezzi folli dell’energia e per sviluppare un piano energetico che preveda il mix delle fonti approvvigionamento, aumenti la produzione e sostenga la transizione green. Ma non tutti i Paesi hanno simili disponibilità, pertanto secondo Meloni vanno accompagnati e sostenuti dal punto di vista economico.
Sulla crisi alimentare, a cui era dedicato il panel a cui Meloni ha partecipato, la leader di Palazzo Chigi ribadisce la centralità di preservare gli Accordi di Istanbul (minacciati solo qualche settimana fa). Le esportazioni di grano dai porti ucraini sono “cruciali” in tema di sicurezza alimentare e l’Italia farà di tutto per supportare le iniziative che garantiranno un continuo flusso verso lo Stretto del Bosforo verso i Paesi più deboli (L’Ue ha lanciato a giugno le “Solidarity Lanes”, ossia rotte alternative a quella turca), dove fame e malnutrizione sono spauracchi sempre più concreti.
Tra i rumor che riguardano l’agenda di giornata della premier figurano una serie di bilaterali: quello con Joe Biden, con Erdogan e il padrone di casa Widodo sono confermati, si attende di capire che ci sarà un confronto con Macron dopo il braccio di ferro sul tema immigrazione (ieri telefonata distensiva tra l’Eliseo e Mattarella). Nel pomeriggio nuovo intervento di Meloni sul tema della salute.