Risolto un caso di violenza sessuale di gruppo a Milano. Lo scorso maggio una 23enne era stata vittima di uno stupro all’interno di un motel della periferia della città; dopo mesi di indagini, gli inquirenti sono riusciti ad identificare i colpevoli e ad incastrarli: uno era già stato arrestato le scorse settimane per omicidio.
Violenza sessuale di gruppo a Milano su una 23enne: cosa è successo
Picchiata, minacciata, violentata per oltre 12 ore di violenze interminabili: è quello che è successo lo scorso maggio a una ragazza 23enne di origini haitiane, che secondo gli inquirenti sarebbe stata ridotta “in uno stato di soggezione” tale da non trovare nemmeno il coraggio di gridare aiuto ai carabinieri che erano entrati per controllare lei e i tre ragazzi albanesi che fino a poco prima la stavano stuprando nella stanza di un motel. Le forze dell’ordine non si sono accorte di nulla ma, grazie al controllo, i tre sono stati ora identificati e arrestati, dopo mesi di indagini.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti attraverso le testimonianze della vittima, la giovane, escort di professione, era andata in un locale notturno della movida milanese con un gruppo di persone che l’aveva contattata attraverso la sua agenzia. Come ha denunciato lei stessa ai carabinieri, all’interno del locale di via Toqueville era stata attratta da cinque giovani di origini albanesi che sedevano al tavolo accanto al suo e “mostravano di avere molti soldi”, “orologi di alto valore” e ordinavano “bottiglie molto costose”, per un totale di circa 2mila euro – come hanno poi accertato gli investigatori, guidati dal sostituto procuratore Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella – per festeggiare il compleanno di uno di loro, il cugino di un certo Jack, forse il leader del gruppo.
Lo stesso che avrebbe proposto alla ragazza di trascorrere con lui una notte di sesso in un albergo di lusso al centro di Milano per mille euro. “Ho accettato”, ha raccontato lei, giustificando la sua scelta con il fatto che quel giovane le piaceva e con lui sarebbe andata anche gratis. Ma le cose non sono andate per il verso giusto e quella che poteva essere una serata piacevole si è trasformata invece in un incubo per la ragazza. All’uscita del locale la coppia ha trovato un’auto, una Punto grigia, ad attenderla: a bordo c’erano due persone e una di loro ha detto di essere il padre di Jack. Una cosa insolita, a cui se ne è aggiunta subito un’altra: invece che in un hotel di lusso, la coppia è stata accompagnata in un motel della periferia, a Cornaredo. Erano le 5.30 del mattino quando è entrata in camera e a quell’ora è iniziato lo stupro.
Un’ora dopo sono entrati anche gli altri due albanesi. Ore e ore di violenze, che alle 6.30 del mattino sono state arrestate dai due carabinieri, che hanno bussato alla porta per controllare Jack, che risultava ai domiciliari. Mentre gli altri due si nascondevano in bagno, la ragazza e Jack sono stati identificati dai militari che, tornati in motel più tardi, hanno trovato e identificato anche gli altri due ragazzi, senza che, anche questa volta, la ragazza desse l’allarme. Finiti i controlli, che hanno chiarito che Jack non era più obbligato a stare a casa, i carabinieri erano andati via e le violenze erano riprese, incessanti, fino al pomeriggio successivo, quando la giovane era stata lasciata andare dopo essere stata anche derubata di oltre 70 euro dalla sua borsetta. Ora i tre sono stati trovati e il gip di Milano ha ordinato l’arresto. Si tratta di Alvardo Agaraj, 21 anni, residente a Sedriano, di suo fratello Xhentjan, 23 anni e di Alfiol Quku, 29 anni, di Arconate. Il primo era già stato arrestato, qualche settimana fa, per l’omicidio di Abderrahimi Elkharmoudi, il 45enne marocchino morto a Cornaredo dopo essere stato colpito da due colpi di pistola la notte dello scorso 23 ottobre; gli altri due lo raggiungerrano a San Vittore.