Guerra in Ucraina ultime notizie.

In Indonesia il conflitto nel cuore dell’Europa tiene banco anche nelle dichiarazioni dei principali leader internazionali al loro arrivo a Bali. All’alba italiana è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videocollegamento: il nocciolo del suo discorso ha riguardato soprattutto la massima pressione che la comunità mondiale deve esercitare contro la Russia.

Da un lato ha ricordato che “la Russia ha trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhia in una bomba radioattiva che può esplodere in qualsiasi momento”, definendo “criminale” la sua militarizzazione. Poi ha sottolineato come solo grazie a un impegno comune si può far desistere Mosca “dalle folli minacce sul nucleare”.

Guerra in Ucraina, le dichiarazioni dei leader internazionali al G20

La guerra in Ucraina si sposta dunque virtualmente in Indonesia, per quello che Zelensky definisce G19 (la Russia viene infatti esclusa dal conteggio). Il monito del presidente di Kiev è dunque di mettere all’angolo il Cremlino per impedire che sfrutti i suoi vantaggi come armi di ricatto e ritorsione: è il caso dell’energia e del gas in particolare (“serve un tetto al prezzo“).

Zelensky ha poi dichiarato che l’Ucraina non firmerà un accordo analogo a quello di Minsk con la Russia, in riferimento alla conclusione degli scontri in Crimea: il presidente proporrà un suo accordo di pace composto da 10 punti tra cui la sicurezza energetica, la sicurezza nucleare, il ripristino dell’integrità territoriale e lo scambio di prigionieri

Alla cerimonia di inaugurazione del summit ha partecipato anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, oggetto di una indiscrezione alla vigilia sulle sue condizioni di salute non perfette (ma il Cremlino ha smentito). Come già avvenuto in altri incontri internazionali (come lo stesso G20 in estate) i leader non hanno ascoltato il suo discorso, così come lui stesso ha disertato il messaggio di Zelensky.

Mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto un bilaterale con il suo omologo cinese Xi Jinping, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha ordinato il ritiro “immediato” della Russia dall’Ucraina mentre in sala era presente anche Lavrov. L’intento dell’Europa nei confronti di Pechino rimane lo stesso: cercare di fare pressione sulla Russia grazie alla maggiore vicinanza. Dal canto suo Xi Jinping ha promesso che la Cina manterrà un ruolo costruttivo nella vicenda. Ha espresso sincera preoccupazione per l’Ucraina e per le conseguenze sulla catena alimentare anche l’India, tramite il presidente Narendra Modi.

Ieri il voto Onu conferma condanna Russia

Intanto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha definito “tra i più difficili” il G20 che è stato ufficialmente aperto questa mattina in Indonesia. All’interno della bozza del comunicato si fa riferimento al fatto che la maggior parte dei suoi membri abbia condannato l’aggressione russa all’Ucraina a causa delle sue ripercussioni e sofferenze per l’intera umanità.

Ieri all’assemblea delle Nazioni Unite è stata inoltre votata la risoluzione con cui si condanna la Russia come artefice della guerra in Ucraina tramite l’istituzione di un “registro internazionale”: il risultato del sondaggio ha visto prevalere il “sì” con 94 voti, 14 i contrari (tra cui Cina, Iran, Bielorussia e Corea del Nord) e 73 astenuti (tra cui l’India).