“Si alla pace fiscale, ma dobbiamo rivedere il sistema sanzionatorio” Intervistato da Nicola Porro a Quarta repubblica, su Retequattro, Leo ha spiegato che per il periodo 2019-2021, si prevede che il soggetto che ha ricevuto un avviso bonario, paghi l’imposta ma con il beneficio di una sanzione ridotta al 5% e una dilazione più lunga.
Togliere di mezzo la massa di cartelle esattoriali non riscuotibili, come quelle che hanno raggiunto i deceduti o i falliti.
Sulle restanti cartelle va fatta una selezione: portando la data al 2015, non vanno considerate quelle il cui ammontare non supera i mille euro perché i costi di riscossione sono molto più elevati di quello che si può riscuotere.
Pace fiscale. Eliminazioni sanzioni
Lo ha affermato Maurizio Leo, viceministro all’Economia, secondo cui nella riforma fiscale che il governo appresterà da gennaio in poi (“con una delega fatta bene”) le altre cartelle andranno gestite con un meccanismo di tregua fiscale: fino a tremila euro niente agi e interessi, riduzione dell’imposta e sanzioni ridotte al 5%.
Anche in caso di omesso versamento Leo propone l’eliminazione delle sanzioni e la scelta di un lasso temporale del pagamento. In caso di avviso di accertamento, l’idea è di utilizzare l’accertamento con adesione: “Ci si mette seduti con il fisco, se si dimostra i costi sostenuti l’amministrazione corregge il tiro”.
Il viceministro ha quindi confermato l’intenzione di portare il livello della flat tax a 85 mila euro, di prevedere la flat tax incrementale e diverse modulazioni della tassazione sul premio di produttività dei lavoratori dipendenti.