In merito alla questione legata ai migranti, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato di come il dibattito sia iniziato tra l’Italia e le varie nazioni. La speranza è che si possa arrivare una conclusione reputata “giusta” per entrambi le parti. La tematica, infatti, è alquanto delicata e un risvolto negativo può essere dietro l’angolo.
Le parole di Antonio Tajani sulla questione dei migranti
“E’ stato affrontato un tema posto da noi con serietà, senza polemica ma con grande fermezza, con grande determinazione, per risolvere il problema dell’immigrazione. Mai contro qualcuno ma per trovare le giuste soluzioni”. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine del Consiglio Affari esteri.
“E’ iniziato il dibattito, ora ci auguriamo che possa arrivare a giusta conclusione nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, perché non è un tema che si risolve in pochi giorni. Il dibattito è stato aperto grazie all’Italia e ci sono tanti Paesi che sono sensibili, anche tutta la parte della rotta balcanica. Non abbiamo fatto una cosa egoistica nazionale, abbiamo detto in base al principio di sussidiarietà l’Europa deve fare quello gli Stati membri non possono fare. Gli Stati membri non possono da soli risolvere la questione dell’immigrazione”, ha precisato il vice premier.
Secondo il Coordinatore Nazionale di Forza Italia, l’Italia stessa da sola non può affrontare questa problematica, ma deve essere supportata dall’Unione Europea, in quanto le coste nazionali sono anche dell’Unione Europea.
“Io sono stato fermissimo nella sostanza ma nessun attacco ad altro Paesi perché a noi non interessa dare la colpa a questo o a quell’altro o aprire fronti con Paesi dell’Unione europea, a noi interessa risolvere il problema. L’Italia da sola non può affrontarlo. Settemila chilometri di coste italiane sono settemila chilometri di coste dell’Unione europea, della frontiera meridionale, questo tema dev’essere compreso da tutti e quella frontiera va difesa da tutti”, ha evidenziato.
Il vice Premier ha poi concluso che le regole ci sono, ma devono essere applicate in ogni caso.
“Intanto manteniamo le regole che ci sono e applichiamole. Poi dopo se si può migliorare. Per quello ho detto che ci serve una riunione. Perché mi pare che ci sia voglia di fare anche riunioni più riservate, sedendoci attorno a un tavolo. Non soltanto riunioni formali come il Consiglio ma cercare di vedere quali punti d’incontro possono esserci per risolvere il problema”.