Ognuno si attrezza come può a combattere il caro energia. Sono tanti i Comuni in tutta Italia dove quest’anno si passerà un Natale “meno luminoso” rispetto a quelli passati. Il risparmio energetico richiede delle decisioni anche drastiche, ma c’è chi riesce comunque a fare di necessità virtù e, con un pizzico di ingegno, a regalare ai cittadini dei simboli del Natale degni di questo nome.

Un esempio eclatante è quello di Albenga, in Liguria, dove hanno fatto il loro esordio le “luminarie low cost“, alimentate a pedali. Sui profili social del Comune è stata lanciata “S’illumina d’immenso green”, iniziativa sostenibile con delle luminarie che funzionano grazie a biciclette che producono energia, come confermato dal sindaco Riccardo Tomatis.

Installeremo due batterie di biciclette con cui ciascun cittadino, turista o visitatore potrà contribuire a produrre energia, utilizzata per coadiuvare l’alimentazione delle proiezioni architetturali.

Dei veri e propri “generatori a pedali”, quelli progettati da studenti e docenti dell’Istituto tecnico industriale Galilei di Albenga. In un video realizzato dalla scuola e pubblicato su Facebook dall’amministrazione si spiegano i vantaggi in termini di risparmio ed il funzionamento delle biciclette che producono energia. Una iniziativa che non investirà tutte le luci del Natale, ma che permetterà di risparmiare su parte degli oltre 7 milioni di euro che costano alla cittadinanza le illuminazioni delle feste.

Caro energia e Natale, in tante città non ci saranno le luminarie. Quasi ovunque riduzione degli orari e timer per lo spegnimento

Anche a Bolzano si punta al risparmio, con una netta riduzione degli orari di funzionamento delle luminarie: un timer le farà spegnere intorno alle 22. Il Comune altoatesino ha annunciato la “dolorosa” rinuncia alla pista di pattinaggio, in vista di “puntare a rafforzare la propria immagine green” nell’ambito dei mercatini di Natale originali dell’Alto Adige. Sempre a Bolzano debutterà un sistema di monitoraggio della sostenibilità, affidato all’Ökoinstitut Alto Adige, per registrare i dati sul “consumo di energia elettrica e la produzione di rifiuti residui”.

Al sud Italia, a Polignano a Mare, il Natale sarà a lume di candela. Niente più grandi luminarie nei vicoli del borgo a strapiombo sul mare: si punterà su un’atmosfera più intima e suggestiva, con le viuzze illuminate soltanto da luci soffuse di lampioni, candele, lumini, lanterne e fiaccole. “Anche per sensibilizzare i visitatori al risparmio energetico e alla lotta agli sprechi”, spiegano dall’amministrazione.

Anche le famose luminarie nel centro di Gragnano rimarranno spente. Lo hanno confermato negli scorsi giorni il sindaco Patrizia Calza e l’Assessore al Commercio Marco Caviati: dopo un confronto con i commercianti “è prevalsa l’idea di rinunciarvi”. Feste non del tutto rovinate: rimarrà illuminato l’Albero di Natale di fronte alla chiesa di San Michele, la cui accensione avverrà di concerto con alcune iniziative concordate con la Pro Loco.

Poche le città italiane in controtendenza: tra queste c’è la cittadina di Giussago, nel pavese. Il Comune lombardo motiva la sua decisione di non rinunciare all’illuminazione, considerata “una scelta difficile”, elencando le iniziative “green” degli ultimi due anni.

Dopo due anni di Natale in lockdown e con la consapevolezza che molte famiglie saranno costrette a risparmiare sugli addobbi natalizi, abbiamo deciso di cercare di rendere il Natale di quest’anno il più normale possibile e di non rinunciare alle luminarie.


Dall’amministrazione di Giussago arriva comunque l’annuncio di una riduzione delle luminarie, che “Saranno accese solo a inizio dicembre e temporizzate per un orario ridotto“.