Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nel corso di un’attività ispettiva doganale, avviata nell’ambito del più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti finalizzato alla prevenzione e repressione della circolazione di prodotti contraffatti o non sicuri a tutela dei consumatori finali, hanno sottoposto a controllo e sequestro una società a responsabilità limitata  importatore di pellet, con sede legale a Tezze sul Brenta (VI), che poneva in vendita online e tramite social network come Facebook e Instagram il prodotto in Turchia e importato per il tramite di una società con sede in Svizzera.

Le attività di polizia economico-finanziaria hanno consentito di sottoporre a sequestro amministrativo cautelare 23,40 tonnellate di pellet, per un totale di n. 1559 sacchi, con contestuale irrogazione della relativa sanzione amministrativa pecuniaria per 1.032 euro.

Infatti, le Fiamme Gialle del Gruppo di Bassano del Grappa hanno messo in atto un c.d. “controllo a posteriori” avente ad oggetto i prodotti venduti e la qualità dichiarata in dogana, al fine di tutelare i cittadini da manovre speculative sui prezzi, anche in considerazione del momento storico che vede il Paese chiamato a rispondere di una crisi energetica di rilievo.

Vicenza sequestro di pellet: violazione delle disposizioni in tema di “etichettatura”

In relazione ai prodotti sottoposti a sequestro amministrativo, i Finanzieri bassanesi hanno accertato, in dettaglio, che gli stessi venivano messi in vendita in violazione delle disposizioni in tema di “etichettatura” (ai sensi del Reg. CE 1223/2009, n. 828), in quanto privi delle necessarie indicazioni in lingua italiana che devono essere poste all’attenzione dei consumatori finali, quali, ad esempio, le precauzioni particolari per l’impiego e la composizione, nella prospettiva di consentire agli stessi di evitare eventuali situazioni di pericolo dovute a reazioni allergiche pericolose ovvero a errate modalità d’impiego.

Questa tipologia d’intervento, effettuato dalle Fiamme Gialle con un approccio di tipo trasversale, si inserisce nell’alveo delle attività a contrasto delle frodi doganali e a tutela del mercato dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa dell’Unione Europea e nazionale, al fine di salvaguardare la collettività e i consumatori finali e attuare un mirato e costante presidio di legalità anche con riguardo all’attuale crisi energetica.

I precedenti illeciti

Già nel mese di Giugno i militari della Compagnia di Cittadella avevano avviato un’operazione finalizzata al contrasto, soprattutto nei mesi estivi, del diffuso fenomeno dell’illecito approvvigionamento dall’estero di pellet di legno con marchio di qualità ENplus® contraffatto oppure falsamente dichiarato come certificato.

Dopo aver individuato inizialmente in Veneto una serie di operatori economici dediti alla commercializzazione di tale tipologia di merce, proveniente perlopiù da produttori dell’Est Europa, sono state eseguite diverse perquisizioni che hanno portato al sequestro oltre 350 tonnellate di prodotto, 197 dei quali da una ditta di Arzignano, nonché due autobotti dotate di speciali sistemi di erogazione a destino.

La considerevole mole di prodotto sequestrato nella prima fase dell’operazione e le risultanze investigative emerse in ordine ai principali canali di approvvigionamento hanno permesso di delineare le vaste proporzioni di un fenomeno illecito in continua espansione, anche in ragione di prezzi estremamente contenuti, trattandosi di un eco-combustibile non sottoposto ad accisa.

Pertanto, all’esito di un’approfondita e meticolosa analisi sul web delle fonti aperte, nonché a seguito della consultazione delle banche dati sugli scambi intracomunitari e sulla fatturazione elettronica, gli sforzi investigativi si erano concentrati successivamente sull’individuazione delle società estere produttrici dell’eco-combustibile e degli ulteriori clienti italiani.

Più di recente è stata intensificata l’azione di monitoraggio degli annunci di vendita online del pellet di legno in vista della stagione invernale e, in particolare, di quello sfuso, il quale, in assenza di un involucro commerciale ben definito, si presta maggiormente alla consumazione di frodi commerciali consistenti nell’utilizzo improprio del marchio di qualità ENplus®.