Prima del previsto, tornano i termosifoni accesi a Roma. Il Comune ha pronta un’ordinanza per approvare l’accensione dei riscaldamenti in anticipo: via libera già da oggi, lunedì 14 novembre, per un massimo di 4 ore al giorno. Lo ha reso noto l’assessore all’Ambiente romano Sabrina Alfonsi, spiegando che la decisione è stata presa per contrastare un “brusco calo delle temperature” in arrivo nei prossimi giorni. Le minime, infatti, sfioreranno i 5 gradi.
Tra una settimana, tuttavia, si cambia: dal 21 novembre e fino al 31 marzo 2023 i riscaldamenti potranno restare in funzione più a lungo, per un massimo di 10 ore, tra le 5 e le 23 di ogni giorno. Una misura stabilita dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri in una precedente ordinanza: a contrasto del caro bollette, la stagione dei termosifoni verrà chiusa con qualche giorno di anticipo rispetto al passato, salvo eventi climatici eccezionali in aprile del nuovo anno.
Termosifoni accesi a Roma, il Comune avverte i cittadini
In una nota, il Comune di Roma ha allertato i cittadini sull’imminente calo delle temperature.
Dal costante monitoraggio delle temperature che stiamo effettuando si rileva che nelle prossime giornate di lunedì 14 e di martedì 15 novembre è previsto un brusco calo delle temperature, con minime attese in diminuzione e comprese tra i 5 e 7 gradi in città, per poi tornare ad aumentare nei giorni successivi.
Per questo, fermo restando quanto previsto dall’ordinanza n. 183 del 4.11.2022 e delle deroghe e prescrizioni in essa contenute, stiamo predisponendo una nuova ordinanza grazie alla quale ai romani sarà consentita l’accensione dei riscaldamenti per un massimo di 4 ore giornaliere.
Non si tratta tuttavia di un “liberi tutti”: vista la delicata situazione energetica mondiale, l’amministrazione invita i romani ad avere senso di responsabilità.
Continuando a raccomandare ai cittadini un uso consapevole e responsabile del riscaldamento privato, con questo provvedimento di accensione degli impianti intendiamo dare una adeguata risposta alle necessità delle persone più fragili e alle esigenze del settore turistico-alberghiero, e più in generale delle tante imprese e attività produttive che operano nella Capitale.
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