Attentato Istanbul news. Il ministro dell’Interno turco Soumeylan Soylu aveva già annunciato, parlando all’agenzia ufficiale di Anadolu, l’arresto della persona ritenuta colpevole dell’esplosione che, nel pomeriggio di domenica 13 novembre, ha provocato la morte di 6 persone nel centro di Instabul, ferendone a decine. Si tratterebbe di Ahlam Albashir, una donna di nazionalità siriana, con tutta probabilità entrata illegalmente in Turchia dalla regione di Afrin, nel nord della Siria. Secondo quanto confessato nel corso degli interrogatori e come già sospettato dalle autorità turche, la donna sarebbe stata addestrata dal Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan e dalle milizie curde siriane dello Ypg. L’attentatrice, che è stata ripresa da alcune videocamere di sorveglianza, aveva in mente di fuggire in Grecia, qualora non fosse stata catturata.
Attentato Istanbul news: cosa ne sappiamo finora
L’esplosione si è registrata intorno alle ore 16 locali (14 in Italia) di domenica 13 novembre all’altezza della via Istiklal Caddesi, nel quartiere di Taksim, una zona molto frequentata nel centro della città di Istanbul. Secondo quanto ricostruito finora, una bomba sarebbe stata nascosta all’interno di una borsa lasciata su una panchina dell’area da una donna, rimasta seduta per più di mezz’ora, come mostrano i filmati delle videocamere di sorveglianza, e poi dileguatasi pochi minuti prima dello scoppio. Si tratterebbe di Ahlman Albashir, una donna di nazionalità siriane affiliata al Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, come ha lei stessa confessato nel corso degli interrogatori.
Già nelle scorse ore il ministro dell’Interno turco Soumeylan Soylu aveva in effetti parlato di un possibile coinvolgimento del partito nell’attentato, nominando anche la sua estensione siriana (Ypg). Ora sarebbe ufficiale e, secondo quanto riportato da fonti locali, la donna sarebbe entrata illegalmente in Turchia dal nord della Siria proprio dopo essere stata addestrata dalle milizie curde. Il suo obiettivo era fuggire in Grecia, ma alla fine è stata catturata. Il governo turco ha nel frattempo fatto sapere di non voler accettare il messaggio di vicinanza e cordoglio per le vittime inviato dagli Stati Uniti, ritenuti colpevoli di sostenere “i terroristi”, proprio in riferimento ai curdi separatisti attivi in Siria.
Il bilancio delle vittime è, per ora, di 6 morti e più di 80 feriti, dei quali alcuni sono ricoverati in gravi condizioni. Dopo essere stata transennata per tutta la notte, l’area dell’attentato è stata invece riaperta, ma è vigilata dalle forze dell’ordine e appare meno affollata del solito, con alcune serrande addirittura abbassate. “Ieri pomeriggio ero qui dietro la cassa quando c’è stata l’esplosione – ha raccontato all’Ansa l’impiegato di una pasticceria che si trova a qualche metro di distanza dal luogo della strage -. Questa mattina sono ancora qui a lavorare, non mi sento bene e francamente non ho molta voglia di parlarne”. Nel corso della mattinata, il Sindaco della città, Ekrem Imamoglu ha visitato tutti i negozi della via, mentre nell’area dove la bomba è esplosa è stata allestita una pedana per commerare le vittime, tutti cittadini turchi.