Il dramma di Mahsa Asimi continua a vivere in Iran dopo la prima condanna a morte per un sospettato giudicato colpevole nei tumulti. In quell’occasione, i cittadini scesero in piazza in segno di protesta dopo che la giovane iraniana era stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo e poi deceduta.
Le proteste si tradussero poi in scontri con la polizia che faceva ricorso all’uso dei gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti conducendo a centinaia di arresti. Di questi, uno in particolare secondo il tribunale di Teheran si rendeva protagonista:
Appiccando il fuoco a un edificio governativo, turbato l’ordine pubblico, cospirato per commettere un crimine contro la sicurezza nazionale, inimicizia verso Dio e corruzione sulla terra.
Da qui la condanna di morte che sancisce un momento cruciale in questa tragica faccenda.
Masha Amini, l’incontro UE a Bruxelles dopo la condanna a morte
La notizia offre così un ulteriore e importante punto di dialogo nel corso dell’incontro programmato per domani a Bruxelles tra i Ministri degli Esteri dell’Unione Europa, che come comunicato da un funzionario europeo affronteranno senza dubbio la questione in Iran:
Stiamo seguendo con rispetto e attrazione gli iraniani che combattono per i propri diritti umani. Dobbiamo sostenere la loro battaglia e per farlo probabilmente i ministri adotteranno un nuovo pacchetto di sanzioni all’Iran.
All’incontro, presenzierà naturalmente anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che sarà coinvolto anche negli altri temi che riguardano la guerra in Ucraina. Con lui, domani saranno ospiti il ministro ucraino Dmytro Kuleba, con cui è previsto un intervento in videoconferenza, e la leader dell’opposizione bielorussa, Sviatlana Tsikhanouskaya, con cui invece è prevista una colazione di lavoro.
Naturalmente si parlerà dei temi legati all’esito della guerra e all’inizio dei discorsi di pace in particolare di Kiev sulla quale l’UE attualmente pare ancora non voler insistere nel forzare i negoziati.