Variante Covid novembre 2022. Attualmente Omicron continua a dominare nel mondo e quasi l’80% delle sequenze riportate a livello globale sono appartenenti a BA.5 (Omicron 5) e ai suoi sottolignaggi. L’Oms però concentra l’attenzione sulla nuova variante Sars-Cov-2, ribattezzata con il nome “social” Gryphon.

Variante Covid novembre 2022

Gryphon, altra “parente” di Omicron dovrebbe contendersi con Cerberus il parterre dei contagiabili, solitamente più vulnerabile con l’arrivo dei mesi freddi. Secondo l’Oms è la variante maggiormente in grado di evadere la risposta immunitaria dei vaccini:

“Al 17 ottobre Xbb, un ricombinante di Ba.2.10.1 e Ba.2.75 con 14 mutazioni aggiuntive nella proteina Spike di Ba.2, è stata segnalata da 26 Paesi, compresa l’Italia. Prove preliminari di laboratorio suggeriscono che Xbb sia la variante più immunoevasiva identificata fino ad oggi. 233 sequenze di Grifone e 609 dell’ulteriore sottovariante Xbb.1, sono registrate nella banca dati Gisaid”. Precisando che “due sono le sequenze di Xbb.1 in Italia, in Abruzzo e in Friuli Venezia Giulia. Mentre il ricombinante Xbb mostra segni di un maggiore vantaggio di crescita rispetto ad altre varianti di Omicron, non ci sono ancora prove di alcun cambiamento nella gravità della malattia che può causare”.

Cerberus in ascesa

Anche l’altra sottovariante di Omicron, Cerberus, preoccupa non poco. Secondo l’Oms infatti è destinata a diffondersi a breve in tutta Europa con grande rapidità.

“La situazione di Cerberus in Europa è preoccupante perché questa sottovariante è in ascesa: ora in Francia è al 35%, ma in altri Paesi, come Gran Bretagna, Germania e Danimarca e in Italia si attesta a circa il 7%”, spiega il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid del Ceinge, che ha analizzato i dati con Angelo Boccia, del gruppo di Bioinformatica del Ceinge coordinato da Giovanni Paolella. Secondo i due esperti “è ipotizzabile un trend di crescita della BQ.1.1, con raddoppio a breve”. “Al momento non ci sono dati clinici su Cerberus – osservano – e sarà importante monitorare questo nelle ospedalizzazioni nelle prossime settimane”.

Anche i giovani a rischio

il direttore regionale di Oms Europa Hans Kluge definisce un “promemoria amichevole: la pandemia non è finita, anche i giovani sono vulnerabili. Siamo in una posizione di gran lunga migliore ora, ma troppi rimangono non vaccinati. Fate le vaccinazioni Covid, inclusi i booster, e anche la vaccinazione antinfluenzale”, in vista della stagione fredda in cui i virus respiratori impazzano.