È atteso per la prossima settimana il documento che traccia un quadro della Marmolada, da cui si partirà per le valutazioni sulla riapertura del ghiacciaio. Il piano della sicurezza in procinto di essere pubblicato è dirimente per sospendere l’ordinanza di chiusura disposta dal Comune di Canazei a seguito della tragedia avvenuta l’estate scorsa.

La Regina delle Dolomiti non è ancora ”aperta” sul lato trentino mentre gli impiantisti sono in pressing per pianificare la preparazione delle piste con la stagione invernale ormai alle porte. “Da sempre Novembre è fondamentale per la preparazione delle piste e degli impianti per l’avvio regolare dell’attività”, è l’allarme di Marmolada Srl.

La funivia della Marmolada spiegava la società di gestione delle funivie del massiccio che parte e arriva in Provincia di Belluno, quindi in Veneto, vede la propria pista svilupparsi in gran parte in Provincia di Trento, perché attraversa il ghiacciaio.

“Alle nostre richieste di chiarimenti, ci viene opposta una fantomatica perizia, avviata mesi fa quando le eccezionali temperature estive potevano generare preoccupazioni, ma mai redatta ed inattuale ora quando finalmente il termometro è sceso sotto lo zero”.

A stretto giro era arrivata la presa di posizione del Trentino: 

”La sicurezza delle persone prima degli aspetti di ogni altra natura. Per questo motivo il Dipartimento Protezione civile, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento e il Comune di Canazei stanno compiendo i necessari approfondimenti tecnici prima di procedere con la riapertura del ghiacciaio, in vista della stagione invernale”.

Marmolada riapertura ghiacciaio: “Arriveremo in tempo per la neve”

Dopo la nevicata che ha imbiancato la regina delle Dolomiti, ci si aspetta una stabilizzazione delle basse temperature. Il sindaco si dice “sostanzialmente certo” che per il ponte di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata le piste potranno essere pronte, sempre che nevichi o le temperature permettano l’innevamento artificiale.

“Mi rendo conto di tutte le ragioni degli impiantisti”, conclude il sindaco di Canazei, “stiamo davvero cercando di fare in fretta, arriveremo in tempo per la neve, speriamo naturale e senz’altro per quella eventualmente artificiale, programmata, perché le temperature andranno finalmente a calare. È nel nostro interesse, sia chiaro, continuare a collaborare con la Val Pettorina“.

Patrick Pomare, direttore di Funivie Marmolada, continua però a manifestare preoccupazione, perché i chilometri di pista da preparare sono ben 12, ci vogliono settimane di tempo ed è necessario contrattualizzare il personale. In quota la colonnina del mercurio è scesa anche a 17 gradi sotto lo zero, quindi le condizioni ci sarebbero già adesso per poter preparare la discesa.

“Ci siamo chiesti come mai, nel settembre scorso, siamo stati autorizzati a prelevare i teli che coprivano le piste, mentre in condizioni di sicurezza maggiori non ci viene data l’autorizzazione ad installare i cannoni per sparare”, conclude Pomare.

“L’augurio di tutta la valle è lo stesso”, sottolinea Lucia Farenzena, presidente del Consorzio turistico, “abbiamo già molte prenotazioni, ma subordinate alla possibilità di poter sciare sulla Marmolada. Non si dimentichi che questa non è una pista locale, di valle, ma è “la” meta di tutto il sistema Superski”.

Una meta, la Marmolada, per la stessa Val di Fassa, quindi sostiene ancora Farenzena è nello stesso interesse dei trentini accelerare sui tempi di autorizzazione. La società funiviaria, tra l’altro, non è in grado oggi di dare una tempistica certa di assunzione ai propri collaboratori, specie quelli stagionali, per cui c’è il rischio di perderne alcuni per strada.

Le temperature del ghiacciaio

Nel frattempo le temperature in quota si sono sensibilmente abbassate. Ma la Marmolada è ancora in “zona rossa” e l’attenzione resta altissima dopo la tragedia del 3 Luglio costata la vita a 11 persone, un dramma che ha toccato profondamente la comunità locale dove è tuttora nitido il ricordo di quei giorni tanto dolorosi e la vicenda resterà nella mente di tutti come una delle peggiori avvenute in montagna.

“Adesso è ancora presto per le decisioni, ma nei prossimi giorni si possono effettuare valutazioni precise perché la settimana prossima verrà pubblicato il documento che può portare alla preparazione dell’area”, commenta a “Il Dolomiti” il dirigente generale della Protezione civile del Trentino, Raffaele De Col.