Continua a creare dibattito il tema dell’aborto anche in virtù della storia politica della ministra Eugenia Roccella che per molti rappresenta un profilo reazionario. Proprio in questo senso, la ministra per la Natalità, la Famiglia e le Pari opportunità ha voluto chiarire il proprio punto di vista in occasione del Forum delle associazioni familiari che si sta tenendo a Roma.

Proprio partendo dagli inizi del suo nuovo corso politico, la ministra Roccella ha sottolineato le difficoltà nel vedersi colpita da diversi attacchi nei primi giorni di governo nonostante la sua posizione sia “laica” come lei stesso ha spiegato:

A un certo punto mi sono vista accusata continuamente, dalla mattina alla sera, di essere reazionaria, io che mi considero una moderata, ragionevole e laica. Mi dicono che sono una ultracattolica, ma che vuol dire? Sì è cattolici e basta, casomai. Per noi la natalità è una bellissima parola, la nuova definizione del ministero non ha nulla a che fare con le politiche mussoliniane dei figli per la patria.

Insomma, ancora una volta parola distensive da parte della ministra che ha poi raccontato un estratto della propria vita per arrivare a concludere sulla maternità:

Sono cresciuta in un’epoca in cui si guardava ‘I pugni in tasca’ e si vedeva la famiglia come un luogo malsano. Anche dopo la fine del periodo dell’antifamiglia, cultura e biotecnologie della post modernità hanno prodotto una continua erosione a un’istituzione solida e amata come la famiglia. Un punto fondamentale da realizzare è invece il prestigio della maternità, se dici che sei una manager tutti ti guardano con rispetto, se dici sono una mamma, fa tutt’altro effetto. Oggi la maternità è un desiderio dei singoli e delle donne soprattutto, perché sono le donne che fanno i figli ed è su loro che si scarica il peso della maternità. Serve invece creare una cultura che sia socialmente premiante per la maternità.

Aborto, la ministra Roccella chiarisce sulla legge 194

Dopo aver precisato la propria natura politica e non solo, si è poi passati all’aspetto più concreto del tema con Eugenia Roccella che ha chiarito quali siano le sue posizione politiche sull’aborto. In primis, la ministra per la Natalità, la Famiglia e le Pari opportunità ha subito chiarito che non c’è nessuna intenzione di modificare la legge 194 che regola le modalità di accesso all’aborto:

Nessuno ha mai detto di voler rimettere mano alla legge 194 e anche la presidente Meloni l’ha ridetto fin troppe volte. La 194 non è assolutamente in discussione.

Fatta questa premessa, la Roccella ci ha tenuto poi a fare una precisazione finale che aggiunge un’ulteriore specifica sull’idea della ministra a proposito dei sostegni alle madre che vogliono un figlio e che magari sono costrette a rinunciarvi per ragioni economiche. Ecco la sua chiusura finale:

L’aiuto alle madri in difficoltà non riguarda la questione della natalità. È una questione di giustizia nei confronti delle donne perché i figli non sono solo un privilegio dei ricchi. Se una donna vuole un figlio ma, per motivi di bisogno, ricorre all’aborto, questa è una profonda ingiustizia.