Il congresso Pd entra nel vivo, i nomi che si contenderanno la segreteria cominciano a farsi avanti e adesso la vera discussione si sposta sulla data delle primarie, che l’ala moderata dei democratici – ma non solo – vorrebbe anticipare a fine gennaio-inizio febbraio. Elly Schelin interrompe un lungo silenzio e dice che non si può “stare a guardare”, annuncia la propria partecipazione al “percorso costituente” e lancia quasi una forma soft di rottamazione, promettendo di liberare “le migliori energie che ci sono, dentro la comunità democratica” e guardando anche fuori dai confini del partito”. Soprattutto, avverte mandando un messaggio alle correnti, “non accetto la cooptazione”. A poche ore di distanza, poi, Goffredo Bettini presenta il suo ultimo libro insieme ad Andrea Orlando e Giuseppe Conte e pone con chiarezza il nodo da sciogliere: “Nel Pd c’è una contraddizione identitaria, soprattutto dopo la segreteria di Renzi”. E lui non ha dubbi su quale debba essere il profilo ideale: “In Italia ora non c’è una sinistra. Voglio torni ad essere la più grande forza della sinistra italiana”. Un terreno che si apprestano a presidiare in molti, in vista del congresso.

Di sicuro, la prima battaglia andrà in scena la prossima settimana all’assemblea nazionale. La questione della data delle primarie sarà al centro del dibattito, negli ultimi giorni parecchi hanno chiesto un anticipo.