Il ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso, nella giornata di oggi ha parlato durante il forum della Piccola Impresa di Confindustria, a Mogliano Veneto (in provincia di Treviso). Urso – tra i numerosi temi toccati – ha voluto approfondire quelli che potrebbero essere i possibili provvedimenti rispetto al taglio del cuneo fiscale:

Non si può fare tutto e subito, possiamo fare ciò che è possibile e tracciare la rotta. Il taglio del cuneo fiscale sarà per 2/3 per il lavoratore e 1/3 per l’ azienda. Dobbiamo alzare i salari e questo avverrà gradualmente nel tempo. Soltanto innalzando i salari sarà possibile incentivare il lavoro.

Taglio cuneo fiscale e questione energetica, le parole del ministro Urso

Urso, quindi, ha toccato anche la questione energetica:

Le imprese concessionarie devono anticipare il gas a prezzo calmierato per le imprese gasivore che sono, per il Veneto, soprattutto la siderurgia, la ceramica e la carta. I tempi per la loro efficacia non sono lunghi perché, nelle concessioni, è previsto che l’impresa che estrarrà l’ammontare del gas deve da subito dare al Gse un corrispettivo in gas che sarà attribuito alle imprese gasivore a prezzo calmierato. Questo deve avvenire da subito, in attesa di compensare questo anticipo del gas a prezzo calmierato dall’estrazione che avverrà negli anni successivi. È una decisione presa, è una necessità del Paese, poi il parlamento, che è sovrano, potrà portare, se lo riterrà, modifiche al provvedimento.

Le parole di Bonomi: “Intervenire sul cuneo fiscale”

Le dichiarazioni di Urso arrivano dopo una disamina, più ampia, effettuata in mattinata anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi:

Abbiamo un cuneo fiscale del 46% ed è lì che bisogna intervenire. Le urgenze che abbiamo fatto presente al governo oggi sono dedicare tutte le risorse sul caro bollette, avere un grande occhio alla finanza pubblica, e fare degli interventi importanti sul tema del lavoro, il primo dei quali è il taglio al cuneo fiscale.

Il confronto tra Zaia e Urso sulle trivellazioni

Nel frattempo, la Regione Veneto, nella giornata di oggi ha confermato che nei prossimi giorni verrà aperto un tavolo di confronto tecnico tra Regione, Ministero delle imprese e made in Italy e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con la finalità di verificare tutti gli aspetti inerenti la problematica delle trivellazioni in Adriatico. Questa posizione di Urso, sul caso in questione:

Le trivelle sono una necessità di fronte a un’emergenza che dobbiamo fronteggiare, cioè quella del gas, una necessità da subito per consentire alle imprese di eccellenza del made in Italy, mi riferisco alle imprese del vetro, della ceramica, alle imprese della carta così come all’impresa siderurgica, che sono pilastri di tutta l’industria italiana, di consentire a produrre e mantenere l’occupazione anche in questa fase di emergenza. Serve tempo? No, perché nelle concessioni è previsto che l’impresa che estrarrà l’ammontare del gas debba da subito dare al Gas un corrispettivo in gas che sarà poi attribuito alle imprese appunto a prezzo calmierato.

Il resto, verosimilmente, dovrà essere scritto dalla storia dell’attuale governo Meloni. In attesa di capire le effettive manovre.