Di ritorno dal viaggio nei Paesi Bassi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un messaggio indirizzato al Ministero della Difesa per onorare la Giornata dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.

A loro, il capo dello Stato rinnova il “deferente pensiero alla memoria di tutti gli italiani che hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della Comunità internazionale, al fine di raggiungere una pace stabile e condivisa”.

Il capo dello Stato sottolinea l’impegno della Comunità Internazionale

Il cordoglio e l’omaggio di Mattarella ai Caduti si rivolge poi ai “tanti concittadini che continuano a operare all’estero con generosità e altruismo per la stabilizzazione delle crisi e la soluzione dei conflitti”. La loro missione e il loro impegno “sono espressione autentica di un Paese coeso e pronto a offrire il proprio contributo nelle regioni del mondo più instabili, a salvaguardia della stabilità e del rispetto dei diritti umani, valori fondanti la nostra Costituzione”. Nei loro confronti la Repubblica Italiana si pone in un atteggiamento di “affetto e profondo rispetto”.

Come già accaduto a Maastricht, Mattarella ricorda il ruolo dell’Europa all’interno della Comunità Internazionale, afflitta da “conflitti che proliferano in aree sempre maggiori” e che vanno gestiti “attraverso la coesione delle istituzioni nazionali, europee e internazionali”. L’impegno va onorato per consentire all’umanità di sconfiggere la dilagante violenza, a maggior ragione in ricorrenze come quella attuale, segnate da un profondo sentimento di dolore.

Mattarella ricorda la Giornata dei Caduti in Iraq

Celebrata a pochi giorni di distanza da quella delle Forze Armate (il 4 novembre), la Giornata in ricordo dei Caduti militari e civili venne istituita con la legge 162/2009 per ricordare la strage di Nassiriya, in Iraq, avvenuta il 12 novembre 2003 e costata la vita a 19 connazionali (28 le vittime in tutto).

Davanti alla base di polizia italiana un camion cisterna forzò il posto di blocco e fece scoppiare una bomba che provocò l’esplosione del deposito munizioni. In quell’attentato trovarono la morte 12 carabinieri, 5 membri dell’esercito e 2 civili. Gli attentatori vennero uccisi in seguito, mentre si apprestavano a entrare nella base per finalizzare la strage.