Torino stupro al campus, è stato fermato dagli investigatori della squadra Mobile il presunto colpevole: si tratterebbe di un 17enne di origini africane, ma di nazionalità italiana. La violenza si era consumata lo scorso ottobre all’interno della residenza universitaria di via Paolo Borsellino, alle spalle del Politecnico: una ragazza aveva aperto la porta della sua stanza, pensando che si trattasse di un ospite del campus, trovandosi davanti un giovane mezzo nudo, che l’aveva poi aggredita e stuprata. Il colpevole, incappucciato, era stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza della residenza e proprio grazie ad alcuni fotogrammi estratti dai filmati e distribuiti al personale addetto al controllo del territorio è stato possibile identificarlo.
Torino stupro al campus: arrestato il colpevole, incastrato dalle immagini delle videocamere di sorveglianza e dal test del Dna
Subito arrestato dalle forze dell’ordine, il ragazzo, un minorenne, è stato condotto in caserma, dove sono stati fatti anche dei riscontri con le tracce biologiche e le impronte lasciate dallo stupratore nella stanza della studentessa la sera della violenza. Gli accertamenti “hanno consentito di costruire un solido quadro indiziario – hanno fatto sapere dalla Questura di Torino -, in virtù del quale è stata adottata la misura precautelare”. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori ha assunto la titolarità delle indagini, esprimendo “vivo apprezzamento per l’importante risultato investigativo, frutto del lavoro corale, professionale e coordinato delle varie articolazioni della polizia interessate”.
La violenza si era consumata nella notte tra il 29 e il 30 ottobre scorso: una studentessa 23enne di origini messinesi, impegnata in una videochiamata, aveva sentito bussare insistentemente alla porta della sua stanza, situata al quarto piano dello stabile universitario, in via Paolo Porsellino, e aveva aperto, pensando potesse trattarsi di qualche altra studentessa. Invece si era trovata davanti uno sconosciuto seminudo nell’atto di toccarsi, con i pantaloni abbassati. Non era riuscita a difendersi: il giovane era entrato con forza nella stanza, aggredendola fisicamente e lei era riuscita a dare l’allarme solo dopo la sua fuga, tirando la corda antipanico presente nella doccia del bagno e collegata alla reception dello studentato.
Lo stupratore era riuscito a dileguarsi senza farsi vedere, lasciando però, dietro di sé, diverse prove. Il presidente Edisu, Alessandro Ciro Sciretti, aveva subito preso la decisione di rafforzare la vigilanza degli studentati, già costantemente sotto controllo, mentre gli inquirenti avevano iniziato a fare tutti gli accertamenti del caso; si era subito ipotizzato che il colpevole avesse potuto introdursi nella residenza attraverso un garage sito in via Vocheri, forse sfruttando un cassonetto dei rifiuti. Sono stati i fotogrammi dei filmati acquisiti dalle videocamere di sorveglianza e distribuiti al personale addetto al controllo del territorio, insieme all’identikit della vittima – che aveva parlato di un ragazzo attorno ai 25 anni e di carnagione nera – a fare la differenza: il giovane è stato così identificato, mentre il test del Dna ha fatto il resto. Il minorenne ora dovrà rispondere delle sue azioni.