La liberazione di Kherson è sicuramente un punto di snodo per questa guerra, anche se i negoziati per la pace sembrano essere tutto tranne che alle porte.
Mentre sono in atto 53 procedimenti per crimini di guerra a Kherson e gli ucraini mostrano i danni subiti dalla città ferita si torna comunque a parlare di negoziati, con Russia e USA che si scaricano la colpa a vicenda su chi “dovrebbe iniziare” un tavolo di trattativ.
Guerra, Teskov: “I negoziati non dipendono da noi”
Il senatore Sergei Tsekov, nonché membro del comitato per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione Russa, ha parlato dei tanto agognati negoziati per mettere fine alla guerra.
“I negoziati tra Mosca e Kiev avranno sicuramente luogo, ma i tempi del loro svolgimento dipendono dalla posizione dei partner dell’Ucraina”, facendo riferimento agli Stati Uniti e ai paesi europei. I negoziati tra russia e ucraina alla fine avranno luogo ma saranno molto difficili, molto complicati. Se continuano a alimentare il conflitto, non ci saranno negoziati. Oggi il raggiungimento di qualsiasi risultato a seguito dei negoziati sembra improbabile dal momento che Kiev assume una posizione inaccettabile, chiedendo alla russia la restituzione dei territori perduti e un risarcimento. Dobbiamo ricordare come è iniziata l’operazione militare speciale: le questioni della smilitarizzazione e della denazificazione non sono state rimosse dall’agenda”.
Replica USA: “La Russia deve decidere per un tavolo per la pace”
Alle parole di Teskov seguono quelle del consigliere nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti Jake Sullivan.
“È un grande momento ed è dovuto all’incredibile tenacia e abilità degli ucraini, supportati dal sostegno incessante e unito degli Stati Uniti e dei nostri alleati. LUcraina è la parte della pace in questo conflitto e la Russia è la parte della guerra. La Russia ha invaso l’Ucraina. Se la Russia decidesse di smettere di combattere in Ucraina e se ne andasse, sarebbe la fine della guerra. Se l’Ucraina decidesse di smettere di combattere e di arrendersi, sarebbe la fine dell’Ucraina. In questo contesto, la nostra posizione rimane la stessa di prima e fondamentalmente è in stretta consultazione e sostegno del presidente Zelensky”.
Kiev: dall’inizio del conflitto oltre 80mila soldati russi uccisi, 810 solo ieri
L’esercito ucraino ha dichiarato di aver ucciso oltre 80mila militari russi dall’inizio della guerra, lo scorso 24 febbraio. Lo Stato maggiore di Kiev ha dichiarato che solo ieri sono stati uccisi quasi mille soldati di Mosca, ma il dato più sorprendente è che il 29 ottobre i morti tra le fila russe erano “solo” 70mila e quindi, in due settimane, ci sarebbero state oltre diecimila vittime tra i russi.
Dmitri Medvedev :”Non abbiamo usato tutto il nostro arsenale”
L’ex presidente Medvedev ha parlato del ritiro di Kherson e della situazione bellica su Telegram.
Mosca continuerà a riprendersi i territori russi e per ovvie ragioni non ha ancora utilizzato tutto il suo arsenale di possibili armi di distruzione. Questo non solo per la nostra gentilezza umana, tutto ha il suo tempo. Ricordiamo che noi stiamo cercando di salvare il più possibile le vite dei nostri militari e civili mentre i nostri nemici no. E qui sta la nostra grande differenza morale con loro.