Nino Cartabellotta Gimbe, è intervenuto nel corso della trasmissione “Italia città aperta”, condotta da Roberta Felizia su Cusano Italia Tv.
Nino Cartabellotta Gimbe: “c’è una discontinuità nella gestione della pandemia rispetto al passato”
Cartabellotta sottolinea una certa incoerenza nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Quest’ultima, ricorda il presidente della Fondazione, aveva dichiarato che il tema del Covid non si affronta con un approccio ideologico, ma con un approccio serio che tenga conto delle evidenze scientifiche. E su questo punto chiosa:
“Le nostre considerazioni riguardano sul discorso di discontinuità che come sappiamo è inevitabile nel momento in cui c’è un cambio di governo e la discontinuità sulla gestione della pandemia sembra, al momento, per far sembrare che la pandemia non esista più, purtroppo le autorità internazionali di sanità pubblica avvertono tutti i paesi di essere pronti e preparati a quella che può essere l’emergenza di nuove ondate e di cui nessuno auspica. E non è piaciuta molto il reintegro medici no vax e il bollettino settimanale e poi nessuna o quasi promozione vaccinale della quarta dose.
Quarta dose
Il Presidente della Federazione Gimbe ha anche parlato degli effetti collaterali sulla quarta dose sono praticamente inesistenti:
“In effetti il vaccino RNA, di fatto di tutte le bufale che circolano sui social, sappiamo che questi vaccino hanno un’efficacia importante nel riduttore la probabilità della malattia grave per tutte le persone fragili e over 70 e 80 ma il problema è che la copertura tre/quattro mesi circa e se quindi vogliamo rinforzare queste persone verso la stagione autunno/inverno è ovvio che bisogna aumentare la copertura verso una popolazione più alta a rischio possibile. Noi abbiamo vaccinato poco meno di un quarto di 19 milioni di persone candidate alla quarta dose. Per altro con differenze regionale con un’Italia a velocità differenti, con il 35% con Lombardia e Piemonte al 10% di alcune Regioni del sud come Sicilia e Calabria.”
Report settimanale
“Qualche giorno l’insediamento del Ministro Schillaci è stato diramato un comunicato in cui il bollettino sarebbe stato settimanale ma è molto meno condivisibile che anche l’aggiornamento quotidiano anche questo sia a cadenza settimanale, il venerdì pomeriggio, impedendo ai ricercatori come la Fondazione Gimbe di continuare a fare il loro lavoro avendo i dati solo il venerdì pomeriggio. La spiegazione non è mai stata data con la linea del Governo, secondo me, che sia quella di parlare di Covid il meno possibile. E’ semplicemente una decisione che mira ad allineare le tempistiche istituzionali con l’obiettivo di non fornire i dati, soprattutto se questi le Regioni le continuano a raccogliere ogni giorno con i soldi pubblici pagati dai cittadini e questi soldi finiscono ad essere uno spreco con i cittadini che non possono avere accesso a questi dati.”
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