C’è del clamoroso. La tornata di midterm ancora in corso ha prodotto effetti impensabili: i democratici stanno tenendo botta, nonostante Joe Biden si sia presentato alla contesa come uno dei presidenti meno popolari nella storia degli Stati Uniti d’America. Il parziale dice che il partito Repubblicano si sta apprestando ad ottenere la maggioranza della Camera ma difficilmente la otterrà al Senato: i due partiti potrebbero ripristinare la situazione antecedente al voto, che li vedeva spartirsi equamente i 100 seggi a disposizione. Un pareggio che conferisce, indirettamente, la maggioranza ai dem. Dinanzi al pareggio, infatti, vale anche il voto della Vicepresidente deli stati uniti. È Kamala Harris a portare a 51 i suoi.
Questo dicono le proiezioni. Ma le procedure di scrutinio sono ancora in corso dunque, per responsi ufficiali, bisogna ancora attendere qualche giorno. Settimane, addirittura, per quanto concerne il Senato. Il totale resterà in sospeso per via del ballottaggio in Georgia convocato per dicembre. Il democratico Raphael Warnock ed il Repubblicano – trumpiano – Herschel Walker, non sono riusciti a raggiungere il quorum necessario ad ottenere la vittoria. Fino ad allora, quindi, non sapremo il vincitore e non sapremo la reale configurazione del Senato.
Midterm: la Georgia preoccupa ed il Gop vuole fermare Trump
Ne abbiamo già parlato: il partito Repubblicano ha puntato il dito contro Donald Trump. L’andamento delle midterm non ha soddisfatto le anime del partito e nemmeno tutto il mondo repubblicano che gli sta intorno. È stata Fox News la prima a silurare l’ex Presidente descrivendo la sua leadership come svanita e trasferita verso Ron DeSantis. Il grande vincitore di queste midterm.
Insomma, un movimento anti-trump si sta agitando all’interno del mondo Gop. Lo stesso Tycoon appare molto innervosito da come stanno andando le cose, un nervosismo che nasconde – evidentemente – frustrazione. Ma l’argine a The Donald potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria operazione di silenziamento.
Secondo fonti a stelle strisce, infatti, all’interno del Partito Repubblicano sarebbero molto preoccupati di un eventuale annuncio di Donald Trump in cui si dice candidato alle prossime elezioni presidenziali. Lo ha promesso: il prossimo 15 novembre farò un annuncio importante. Il timore è che un eventuale annuncio potrebbe motivare ancor di più l’elettorato democratico che, quindi, potrebbe mobilitarsi in massa in vista ballottaggio di dicembre. Se il voto in Georgia si trasformasse in un referendum du Trump, temono nel Gop, si finirebbe a sbattere contro un muro. E si consegnerebbe la vittoria al Reverendo Warnock. L’onda rossa non c’è stata, e nemmeno l’onda trumpista visto che quasi tutti i cavalli dell’ex Presidente hanno perso. La sconfitta di Walker a dicembre completerebbe l’harakiri repubblicano. Poiché prevenire è meglio che curare, c’è da scometterci: faranno di tutto, per non far parlare Donald Trump.