Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi hanno discusso dei diritti umani e del cambiamento climatico al vertice Cop27 durante l’incontro a Sharm El Sheikh.
Permettetemi di dirvi che stiamo adottando un approccio globale [ai diritti umani] e prestiamo attenzione a questo argomento e cerchiamo di svilupparci.
Ha detto il leader egiziano.
Cop27, Sisi a Biden: “L’Egitto è in buona forma”
Durante l’incontro, Abdel Fattah El Sisi ha affermato che il suo governo ha adottato una strategia per i diritti umani in Egitto e ha chiesto un dialogo nazionale per tracciare il futuro politico del paese. Inoltre, ha fatto sapere che è stato attivato un comitato presidenziale incaricato di riesaminare i casi di critici del governo detenuti in custodia cautelare.
Voglio rassicurarvi che l’Egitto è in buona forma.
Ha aggiunto.
Biden ha ringraziato El Sisi per aver parlato con forza sulla guerra in Ucraina e ha affermato che il Cairo è stato un mediatore chiave nella Striscia di Gaza tra il gruppo militante palestinese Hamas e Israele.
Di fronte alla guerra della Russia in Ucraina, l’Egitto ha parlato con forza alle Nazioni Unite e anche questo è stato molto apprezzato.
Ha affermato Biden.
Aumentano le pressioni sull’Egitto per liberare l’attivista britannico-egiziano
La visita del presidente degli Stati Uniti arriva mentre cresce la pressione sull’Egitto per liberare l’importante attivista britannico-egiziano Alaa Abdel Fattah che questa settimana ha smesso di assumere liquidi dopo sette mesi di sciopero della fame parziale. La sua famiglia dice che potrebbe morire, ma giovedì sera le autorità hanno affermato che è in buona salute e hanno messo in dubbio che fosse in sciopero della fame.
I leader di Germania, Gran Bretagna e Francia hanno sollevato il caso di Abdel Fattah quando hanno incontrato il leader egiziano a Sharm El Sheikh all’inizio di questa settimana, chiedendone il rilascio. La loro richiesta ha scatenato una tempesta da parte dei media filo-governativi in Egitto, con molti conduttori di talk show che l’hanno bollata come un’ingerenza in un affare domestico egiziano.