Un nuovo progetto legato agli Nft, targato Monuverse, si prepara ad aiutare i monumenti italiani in stato abbandono. La nuova tecnologia, infatti, si sta dimostrando sempre più in prima linea per l’arte, con tante mostre già organizzate in modo virtuale. In particolare l’azienda ha realizzato delle opere d’arte non fungibili sull’Arco della Pace a Milano, con una parte dei profitti che andranno proprio al monumento. Un’ancora di salvataggio per tutti quei monumenti abbandonati?

Come gli Nft di Monuverse possono salvare i monumenti abbandonati

La startup dietro Monuverse, infatti, ha lanciato il minting della sua nuova collezione di Nft in collaborazione con la Sovrintendenza per i beni culturali di Milano per cercare di salvare gli stessi monumenti dal degrado. Protagonista assoluto dell'”Episode I” della collezione Monuverse è l’Arco della Pace di Milano, che è stato mappato in 3D lo scorso anno, quando, in occasione del Capodanno, il collettivo Ouchhh lo ha trasformato in un’opera d’arte contemporanea, proiettando sul monumento delle immagini generate tramite l’IA.

Dalla mappatura in 3D dell’Arco della Pace è poi scaturita una collezione di 7.777 Nft divisi in nove categorie, il cui minting è iniziato proprio oggi, venerdì 11 novembre, sul sito web di Monuverse. In parallelo, è stata annunciata anche un’esperienza immersiva in VR che punta a reimmaginare nel Metaverso l’opera-simbolo del capoluogo lombardo.

Al di là del soggetto, di enorme rilievo storico e artistico, a differenziare Monuverse dal grosso delle altre collezioni NFT è il fatto che il 12% del ricavato andrà all’Arco della Pace stesso: parte dei proventi della fase di minting della collezione di token non-fungibili, infatti, sarà devoluta all’Erario sulla base del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e verrà reinvestita nella conservazione del monumento che ha ispirato la collezione.

Quella di Monument è l’ennesima dimostrazione di come la collaborazione tra mondo degli NFT e dell’arte possa rivelarsi estremamente efficace nel promuovere la cultura presso fette di pubblico tradizionalmente poco interessate ad essa e nel garantire fondi per la tutela del patrimonio artistico, integrando i finanziamenti pubblici, che spesso si rivelano insufficienti.