Ex Gkn proteste: quando c’è di mezzo il lavoro, si tocca un punto vitale della persona. Il lavoro è tutto: è denaro per sopravvivere, è dignità, è indipendenza, è nobiltà d’animo. Per un giovane alle prime armi, per un padre, per tutti coloro che pretendono i diritti è aria che si respira, è vitalità!

Un lavoratore ha pienamente diritto ad essere ricompensato, non con le parole rassicuranti ma coi fatti e i fatti dicono che se lavori devi essere pagato.

Il lavoratore non manca mai, è sempre presente, in tutti i turni, anche in orari non propri, anche in condizioni talvolta precarie, partecipa alla vita lavorativa oltremodo, rispettando tutte le regole anche quelle non scritte che non dovrebbero essere rispettate perché prive di sicurezza e perché non spetta a lui il compito di portare avanti un determinato lavoro.

Ciò nonostante il lavoratore va avanti, tira una linea dritta immaginaria nel suo percorso lavorativo e “distrugge tutti gli ostacoli“. Il lavoratore è questo: una persona che con il lavoro si rende nobile di fronte a tutti e a tutto ed ecco perché ha dopo aver compiuto il proprio dovere ha pienamente diritto di alzare la voce, di manifestare il suo dissenso a fronte di stipendi non elargiti, a fronte di compensazioni spettanti derivati da casse integrazioni e altro.

Ex Gkn proteste: i tre presidi stanziati

Accade in Toscana che le famose tute blu (le braccia del lavoro con rispetto e ammirazione parlando) scendono in strada per protestare contro la propria azienda: da un lato quindi gli ex dipendenti della GKN di Campi Bisenzio che rivendicano la cassa integrazione e lo stipendio di ottobre non ancora pagati, dall’altro l’azienda ora nominata Qf.

E’ soltanto di due giorni fa l’annuncio dell’azienda Qf di non essere più in condizione di anticipare la cassa integrazione come ha fatto in questi ultimi 10 mesi, cosi che la lunga giornata di ieri di Qf è iniziata coi blitz resi noti dal Collettivo di fabbrica ex Gkn attraverso i social.

Detto fatto, infatti contro questa posizione i lavoratori hanno dato vita a tre presidi con slogan e striscioni del Collettivo di Fabbrica, protestando anche contro il ritardo nel pagamento dello stipendio di ottobre: una vicenda che ha spinto la Fiom-Cgil a proclamare uno sciopero di due ore per i metalmeccanici di Firenze, Prato e Pistoia. Pertanto, gli slogan e gli striscioni hanno espresso la protesta contro il ritardo nei pagamenti degli stipendi di Ottobre, ma anche la rabbia per lo stallo sulle trattative.

I tre presidi si sono stanziati uno alla stazione centrale di Firenze Santa Maria Novella, uno all’aeroporto Amerigo Vespucci di Peretola e infine l’altro in via Cavour nei pressi delle sedi della prefettura e del Consiglio regionale della Toscana.

Ex Gkn proteste: la voce del Collettivo

“Il ricatto degli stipendi è l’ultimo capitolo della codardia di un intero sistema. Avevamo avvertito di non osare toccare il reddito dopo che ci avete toccato il lavoro. Vi piace vedere gli operai disperati e ricattati senza stipendio? Noi, gli ultimi, possiamo essere ovunque e contemporaneamente”.

I lavoratori esigono chiarezza ed esprimono i loro punti essenziali:

” Pagare gli stipendi, cessare le calunnie contro la fabbrica, la verità sullo stato societario, l’intervento pubblico, governance pubblica, mettere a disposizione lo stabilimento di chi veramente vuole e può portare idee, progetti, lavoro, cassa integrazione non retroattiva e solo con un vero piano di reindustrializzazione, fondi pubblici, controllo pubblico, pubblica utilità. Scusa Firenze per i disagi. Non è per noi. È per il futuro di tutte e tutti

Ex Gkn proteste: l’invito della regione a pagare

Intanto si sono mossi anche dai piani alti della sede regionale, invitando l’azienda a effettuare i bonifici. In prima persona Valerio Fabiani consigliere per lavoro e crisi aziendale di Eugenio Giani si è messo subito a disposizione e ha contattato telefonicamente Francesco Borgomeo, proprietario di Qf Spa.

Anche Fabiani come spesso accade in situazioni come queste chiama in causa il governo nazionale, secondo il suo parere è proprio il governo che intervenendo sulla vicenda deve giocare un ruolo propositivo, utilizzando se necessario misure straordinarie, perché secondo lui questa è una situazione straordinaria.

Ex Gkn proteste: la nota dell’Azienda Qf spa

Tramite una nota, Qf “precisa che ha regolarmente pagato gli stipendi. Come invece già comunicato il 3 novembre al Ministero e alle organizzazioni sindacali non ha invece anticipato in questo mese, la cassa integrazione che da 10 mesi ha continuato ad anticipare, pur in assenza, fino ad oggi, di risposte dal Ministero e dall’Inps”.

Fino ad oggi i tavoli regionali e ministeriali non hanno ancora individuato spiragli. Da un lato si chiede il piano industriale, dall’altro lo si subordina alla piena agibilità dello stabilimento dove anche lo smobilizzo dei rifiuti industriali presenti in fabbrica lunedì scorso era stato impossibile.