Pasta dei cornuti. San Martino decorre come ogni anno l’11 Novembre secondo la tradizione cristiana cattolica. Ad ogni modo, in questa giornata si celebra anche una strana ricorrenza. Stiamo parlando della festa dedicata ai cornuti.
E’ proprio la cucina il luogo in cui si racchiudono secoli di storia e origini di ricette che ogni giorno ci apprestiamo a portare in tavola, (specialmente nelle ricorrenze) in cucina si incontrano le tradizioni, si sposano i sapori più svariati ma soprattutto si raccontano storie di piatti diversi l’uno dagli altri.
Così si riscontra il fatto che in tutte le parti d’Italia ci sono usanze, sicuramente diverse da zona a zona legate soprattutto ad eventi e al cibo. Nella serata dell’11 novembre si imbandiscono tavolate tra amici all’insegna del divertimento: a tavola non mancheranno sicuramente le castagne e il vino. Che sia novello o no, non importante, l’importante è che non manchi.
La serata è l’occasione per bere e anche tanto fino ad ubriacarsi per dimenticare. Dimenticare di portare le corna! Le mogli tradiscono e gli uomini alzano il gomito. Questo dovrebbe essere il senso della serata conviviale, questo è il ragionar popolare che ogni tipo di tradizione regionale si porta dietro ogni anno nelle cene di S. Martino.
Pasta dei cornuti: il sospetto da un piatto poco condito
Se bisogna bere per dimenticare quando si è al corrente di portare le corna, da una semplice pietanza si può arrivare a sospettare delle corna. Non ci credete ma servire una semplice pasta col burro fino a pochi decenni fa era una vera e propria offesa per l’uomo. Ma perché?
La pasta col burro è uno dei primi piatti più veloci da portare in tavola, che porta via poco tempo ma soprattutto pochissima fatica.
Tutto risale, al fatto che la donna non essendo emancipata come oggi, aveva pochi obblighi e doveri, doveva rassettare e pulire casa, fare la spesa e cucinare per il marito e la famiglia.
Dunque se un uomo vedeva nel proprio piatto un po’ di pasta insaporita solo col burro, iniziava ad insospettirsi ma soprattutto a domandarsi cosa avesse impedito alla moglie di preparare un piatto più elaborato e ricco d’ingredienti.
A tempi l’unica risposta plausibile era il tradimento, per cui una donna “impegnata in un intrattenimento amoroso extraconiugale” non aveva il tempo necessario per dedicarsi alla spesa e alla cucina, così per rimediare portava in tavola un piatto di pasta semplice, povero e veloce.
Tutto ciò trova conferma in una narrazione della tradizione napoletana: questo piatto pare sia nato proprio da una donna infedele, che dopo essersi divertita a letto con un altro uomo correva a preparare la pasta al burro per il marito.
E’ chiaro che oggi con l’emancipazione della donna non si può più arrivare a pensare simili cose. La donna è impegnata su mille fronti, non ha tempo di legare un tradimento ad un piatto di pasto. Se vuole tradire, lo fa in tutti e non bisogno di preoccuparsi di cucinare in modo elaborato o non.
Come del resto l’uomo. Il tradimento purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) è sempre esistito e continuerà ad esistere anche con un timballo o due spaghetti aglio e olio!
.Ecco la ricetta della pasta col burro
Ingredienti x 4 persone:
- 400 g di spaghetti
- 150 g di burro
- 80 g parmigiano grattugiato
- pepe nero q.b. (a piacere)
- sale q.b.
Procedimento:
In una pentola alta, portare a bollore abbondante acqua e cuocere la pasta aggiustando si sale. Dividere il burro in quattro pezzetti uguali e posizionarlo in quattro piatti. Scolare la pasta al dente, conservando un po’ d’acqua di cottura.
Far sciogliere il burro con il calore della pasta e con qualche cucchiaio d’acqua di cottura, facendo amalgamare bene la pasta con il condimento. Aggiungere il formaggio in ogni piatto, continuando a girare, così da formare una crema intorno alla pasta.