La cronaca italiana di oggi ha restituito la notizia della liberazione di Alessia Piperno, la 30enne travel blogger che era stata arrestata a fine settembre in Iran durante le manifestazioni di protesta. Successivamente era stata rinchiusa all’interno del carcere di Evin, di cui si ricorda soprattutto l’incendio che mandò in fiamme un’intera ala dell’istituto penitenziario.
La giovane è già entrata in contatto telefonico con i familiari, dicendosi “emozionata e commossa” per il prossimo rientro in Italia. A Roma, precisamente all’aeroporto di Ciampino, si attende l’arrivo anche del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Alessia Piperno, in arrivo a Ciampino anche la premier
A due anni e mezzo di distanza dalle analoghe scene vissute con Silvia Romano, l’Italia si prepara ad accogliere il ritorno in patria di Alessia Piperno: la 30enne romana è stata infatti liberata questa mattina e consegnata all’aeroporto di Teheran ai funzionari dell’ambasciata italiana in Iran.
Ad attenderla all’aeroporto di Roma Ciampino ci saranno i genitori e la premier Giorgia Meloni: quest’ultima ha interrotto volentieri il meeting insieme al segretario della Nato Jens Stoltenberg, scusandosi per questo imprevisto “irrituale”, e ha al contempo ringraziato “il nostro servizio di intelligence, il sottosegretario Alberto Mantovano e il ministro degli Esteri Antonio Tajani per aver reso possibile il rimpatrio della nostra connazionale”.
Come spesso accade in questi frangenti, oltre alla normale felicità si cerca di capire come si sia svolta l’operazione politica dietro le quinte. In molti concordano che la rapidità del suo rilascio sia stata determinante per impedire che Alessia fosse processata insieme ad altri nove stranieri accusati di aver preso parte alle manifestazioni di protesta per la morte di Mahsa Amini (la 17enne uccisa per aver indossato il velo nel modo sbagliato secondo le leggi islamiche). A sottolineare il carattere eccezionale dell’operazione è proprio il rapporto ai minimi termini tra Iran e Occidente sotto diversi punti di vista, di cui probabilmente la guerra civile costituisce solo lo sfondo rispetto alle minacce nucleari di Teheran e dall’aiuto che sta fornendo a Mosca nella guerra in Ucraina.
Ragion per cui l’Italia ha probabilmente un canale diverso rispetto ai partner dell’alleanza atlantica, accentuata dal nuovo Esecutivo come dimostrano i contatti avuti solo nella giornata di ieri tra Tajani e il suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian: quest’ultimo si è augurato che i rapporti tra i due Paesi possano espandersi a livello politico, economico e culturale.
Diffuso sentimento di gioia e sollievo
Dallo scoccare della notizia non sono mancate reazioni di orgoglio e sollievo da parte della classe politica italiana. Laura Boldrini parla di “bellissima notizia” rivolgendo anche un pensiero “alle tante donne che in Iran stanno guidando una rivolta democratica contro un regime illiberale”. Anche Giuseppe Conte, che accolse nel 2020 il rientro di Silvia Romano dal Kenya, esprime un “grazie a chi ha lavorato in silenzio per arrivare al lieto esito di questa vicenda”. Da Forza Italia, infine, Licia Ronzulli ringrazia “la nostra diplomazia che le ha permesso di riabbracciare i suoi cari.
C’è grande gioia anche in chi frequentava la ragazza e la famiglia quotidianamente. I clienti abituali della libreria di papà Alberto guardano con sollievo alla notizia del rilascio, così come i commercianti che lavorano intorno a via Colli Albani.