Quanto aumentano le pensioni nel 2023. Il decreto ministeriale firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ufficializza il tasso di rivalutazione accertato per il 2023: 7,3%, percentuale che verrà applicata sulle pensioni dal 1° gennaio prossimo, così da adeguarne l’importo all’andamento dell’indice dei prezzi registrato negli ultimi 12 mesi.

Quanto aumentano le pensioni nel 2023

Tecnicamente si chiama perequazione; in pratica, è la rivalutazione annuale degli importi di tutte le pensioni, al fine di adeguarli al costo della vita per proteggere il loro potere d’acquisto, almeno in parte, dall’erosione dovuta all’inflazione. Il prossimo aggiornamento, per le pensioni in pagamento da gennaio 2023, ci sarà in base all’indice provvisorio del 7,3%, fissato ieri, salvo il successivo conguaglio, a gennaio del 2024, in base all’indice definitivo.

Gli aumenti, come al solito, andranno rapportati al modulo di perequazione vigente (art. 1, co. 478 della legge n. 160/2019):

  • 100% per i trattamenti pensionistici sino a quattro volte il Tm;
  • 90% per i trattamenti pensionistici compresi tra quattro e cinque volte il Tm;
  • 75% per i trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il Tm

Gli assegni al minimo Inps (525 euro) beneficeranno di un aumento mensile di 38 euro netti. Che salirà a 52 euro per i trattamenti di mille euro lordi mensili. Ancora più pesante sarà ovviamente la rivalutazione per le pensioni da 1.500 euro lordi, che dovrebbe essere di 110 euro lordi (75 euro netti), e per quelle da 2mila euro (adeguamento da 146 euro lordi che diventano 100 euro netti).

Schema indicizzazione

Nel 2023 l’aumento sarà del 100% per gli assegni che arrivano a 4 volte al minimo Inps, fissato in 525,38 euro; scenderà al 90% per i trattamenti compresi tra 4 e 5 volte il minimo e al 75% per le pensioni sopra la soglia di 5 volte il minimo. La rivalutazione sarà applicata sugli importi lordi degli assegni, comprensivi quindi del conguaglio 2022 dello 0,2% erogato all’inizio di novembre di quest’anno.

Le parole di Giorgetti

“Per dare un’idea degli oneri che complessivamente gravano sulla spesa per pensioni  per effetto del meccanismo di indicizzazione all’inflazione, le stime del conto economico a legislazione vigente scontano un incremento di 5,4 miliardi per il 2022, cui segue un incremento di 21,3 miliardi nel 2023, 18,5 miliardi nel 2024 e 7,4 miliardi nel 2025”, ha spiegato Giorgetti, “Ciascuno di questi incrementi è a carattere continuativo, ovvero si trascina negli anni successivi aggiungendosi ai nuovi incrementi per adeguamento all’inflazione prevista in ciascun anno. Se pertanto consideriamo il periodo 2022-2025, la spesa per pensioni assorbirà risorse per oltre 50 miliardi”.