Irene Pivetti ha una vita privata caduta in disgrazia, dato che ormai è costretta a dormire in un dormitorio. L’intervista shock è stata rilasciata dall’ex presidente della Camera al settimanale Gente, dove ha svelato di vivere ormai con appena 1000 euro al mese e di lavorare come cameriera ad una mensa sociale. Una situazione davvero incredibile per un’ex parlamentare della Repubblica Italiana, dovuta alle conseguenze dell’indagine sulla maxi evasione fiscale di cui è stata oggetto.
Irene Pivetti dormitorio, le difficoltà nella sua vita privata
Irene Pivetti si confessa sulle pagine del rotocalco spiegando di vivere un momento molto difficile nella sua vita privata: “Da metà ottobre coordino il ristorante Smack, una mensa sociale del centro sociale di Via Tazzoli a Monza. E abito nel dormitorio adiacente: è più comodo perché non ho l’auto. E poi non potrei permettermela”. Parole sincere e schiette quella dell’ex parlamentare, ma com’è possibile per un ex parlamentare vivere in una simile situazione? La risposta è semplice e arriva dall’indagine per frode per cui risulta indagata.
Irene Pivetti dormitorio e servizio alla mensa, perché è finita così
Irene Pivetti risulta indagata per una maxi frode e questo ha portato gli istituti bancari a congelare completamente il suo conto corrente bancario bloccando 3,5 milioni di euro. In pratica, come rivela per la prima volta lei stessa, si ritrova a vivere in una situazione nuova e alquanto difficile: “Sono una indagata, non sono neppure rinviata a giudizio. Però queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Diventa un inferno. All’improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale. Mi hanno azzerato la società, mi hanno distrutto tutto. E io avevo messo tutti i miei beni lì. Hanno avuto la buona idea di privarmi dei mezzi di sussistenza, ma fa niente”.
La sua nuova vita
Irene Pivetti sta affrontando con dignità la sua nuova situazione e sta cercando di cogliere anche gli aspetti più positivi: “Mi mantengo con i mille euro mensili che mi dà la cooperativa sociale per il lavoro che svolgo alla mensa. Ma non mi lamento. Non è questo il problema. C’è gente che non ha neppure quelli. La vita che sto facendo è molto gratificante. Aspetto i tempi della giustizia. Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente, perché non ho fatto niente. Ho tutto il tempo della mia vita, e anche dopo, perché si chiarisca come sono andate le cose”.
Le indagini per evasione e riciclaggio
Lo scorso mese di settembre la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei legali di Irene Pivetti contro il maxi sequestro di 3,5 milioni di euro disposto a seguito dell’indagine per evasione e riciclaggio. In particolare l’ex presidente della Camera sarebbe coinvolta in una compravendita di tre Ferrari organizzata attraverso una società cinese. Le indagini avrebbero rilevato un’evasione da 8 milioni di euro dopo le rogatorie effettuate a Hong Kong, in Cina, Macao, Svizzera, San Marino, Malta, Monaco, Gran Bretagna, Polonia, Spagna, per seguire i flussi finanzia. Per Irene Pivetti però i guai potrebbero non essere finiti qua, infatti è al centro di un’indagine anche per una partita di mascherine importate durante l’emergenza coronavirus.