Listeria in America: dunque é allarme negli Usa per il contagio dovuto al batterio listeria, la maggior parte delle persone interessate sono di origine orientale o parlano la lingua russa, questo è quanto arriva dall’ organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America.
Si contano un morto e una dozzina circa di persone che sono ricoverate e infettate dal batterio listeria che è stato trovato in salumi e formaggi evidentemente contaminati.
Dunque sette sono le infezioni da listeria segnalate a New York, tre nel Myreland, due nell’Illinos, due nel Massachusett, una in California e una al New Jersey. Le persone ammalate sono la maggior parte di sesso maschile
Listeria in America: i casi noti
Fra i casi c’è quello di un uomo morto e quello riconducibile a una donna che ha perso il bambino, sono state infettate 16 persone in totale e 13 sono state ricoverate in ospedale, secondo i rapporti delle autorità sanitarie dei sei stati. Il decesso è stato segnalato nello stato del Maryland, mentre un’altra persona si è ammalata durante la gravidanza e ha perso il bambino.
Se in pazienti sani in genere l’infezione non rappresenta né un pericolo né motivo di preoccupazione, la situazione può essere drammaticamente diversa per soggetti fragili, come anziani, gestanti, neonati, adulti con sistema immunitario depresso; in rari casi possono comunque essere colpiti anche pazienti che non presentano questi fattori di rischio.
Altri casi probabilmente sono sommersi, tant’è che secondo il parere della Cdc statunitense alcune persone ammalate potrebbero essersi ripresi senza cure mediche e quindi i loro casi non essendo stati stati segnalati, neanche si conoscono, infatti sostengono: “Il numero reale di malati in questo focolaio è probabilmente superiore al numero riportato, e l’epidemia potrebbe non essere limitata a questi stati”.
Gli investigatori del Cdc hanno scoperto che 5 delle 7 persone ammalate a New York, avevano “acquistato affettati e formaggio da almeno uno store del Net Cost Market: una catena di negozi che vendono cibi internazionali“. Tuttavia, quella non è l’unico luogo da cui potrebbe essere partita la catena di contagi, tant’è che arrivano altre notizie in merito al fatto che le persone che si sono ammalate in altri stati, avrebbero riferito di aver acquistato carni e formaggi da altre gastronomie
Per quanto riguarda i formaggi è consigliabile non consumare i formaggi molli come la feta, il brie, il camembert, il gorgonzola, a meno che sull’etichetta ci sia scritto espressamente “prodotto con latte pastorizzato”. E’ buona cosa controllare sempre le etichette.
Per quanto riguarda gli affettati bisogna stare attenti dove riporli e a quale temperatura conservarli. Bisogna altresì stare attenti alla contaminazione incrociata, cioè a quella proliferazione di batteri che vanno a interessare altri cibi per contatto o perché conservati nello stesso luogo erroneamente.
Quello che è accaduto in America è di stretta attualità, si è manifestato anche qui in Italia dove si sono registrati molti casi di persone infettate e poi guarite e molti casi di persone purtroppo decedute.
Le precauzioni da adottare sono sempre quelle, e non perché ci si trova all’altra parte del mondo che le cose cambiano, valgono in ogni angolo del mondo. Non ci sono banchi di gastronomia e strutture per la lavorazione degli alimenti che non possono non essere una fonte comune di infezione da listeria poiché la listeria può diffondersi facilmente tra cibo e attrezzature o superfici e può essere difficile da rimuovere.
L’agenzia americana, organismo di controllo sulla pubblica sanità in America consiglia come del resto fanno le nostri locali ASL di pulire con cura il frigorifero e tutti i contenitori o le superfici che la carne o il formaggio potrebbero aver toccato, con acqua calda e sapone.