Si fa sempre più concreta l’ipotesi che sia Alessio D’Amato il candidato del Partito Democratico alle elezioni regionali del Lazio. Non che la strada per l’assessore alla Sanita’ della giunta Zingaretti sia spianata: ci sono ancora alcuni nodi da districare e non di poco conto. Ad esempio il ricorso alle primarie per incoronare il candidato; lo schema delle alleanze; il destino degli altri candidati in campo, come Daniele Leodori e Marta Bonafoni. Oggi D’Amato terrà una assemblea con la quale dovrebbe certificare l’inizio della sua corsa alla Regione. Di sicuro, non ci saranno i cinque Stelle che hanno persino disertato la conferenza stampa di addio di Nicola Zinagretti. Una sola componente della Giunta si e’ affacciata al Tempio di Adriano, ma fuori tempo massimo, quando i lavori erano ormai conclusi. 

“Possiamo vincere le elezioni regionali del Lazio anche senza il M5s”, dice in ogni caso Zingaretti che lancia un appello alle forze politiche: “Chi divide e rompe l’unità sbaglia perché non ce ne sono i motivi”. In Lombardia, invece, prende quota il nome del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, mentre appare sempre più lontana la possibilità di candidare Carlo Cottarelli, dopo la candidatura di Moratti con il terzo polo di Calenda e Renzi. Quello di Del Bono e’ un profilo che convince una buona parte dei dem per il dialogo che ha con i territori, non solo quelli del capoluogo ambrosiano. “Chi non vive in Lombardia percepisce la Regione solo come Milano. Ma non è cosi'”, spiega un dem a Montecitorio: “I territori della provincia hanno una agenda di priorità molto diversa da quella che può avere Milano. Molto più centrata sul mondo produttivo e sullo sviluppo che non, ad esempio, sui diritti civili”. Qualcuno però anche in casa dem spera che alla fine si possa trovare l’accordo con il Terzo Polo sul nome della Moratti.