Lo dice senza nascondersi, Pecco Bagnaia: “Il numero 1 porta pressione”. La pratica che vede usualmente il campione uscente della MotoGP portare il numero 1 sulla propria moto, viene commentata così dal neo campione iridato Pecco Bagnaia. Una pratica affascinante, ma che porterebbe molta pressione. Devono averla pansata ugualmente gli ultimi due campioni: Joan Mir e Fabio Quartararo, che hanno scelto di mantenere i loro numeri storici, il 36 ed il 20, nonostante la vittoria del campionato. Anche i predecessori più significativi, ovvero Valentino Rossi e Marc Marquez, sono sempre rimasti fedeli ai loro numeri, il 46 e il 93, in tutta la loro carriera motociclistica.
Non mancano nemmeno gli episodi in cui un campione del mondo ha deciso di cambiare il numero prendendo l’1. Basti pensare a Casey Stoner, che corse con il numero riservato ai campioni sia nel 2008 sia nel 2012 (prima vinse con la Ducati, poi con la Honda), e pure Jorge Lorenzo, che però non cambiò sempre il suo numero, bensì solo la prima volta.
Le parole di Bagnaia sul numero 1
Arriviamo al campione del mondo di quest’anno: Pecco Bagnaia. Il torinese è ancora indeciso su quale strada percorrere: sembra affascinato dall’idea di poter gareggiare con il numero di chi ha vinto il mondiale, ma contestualmente si pone qualche interrogativo:
Sono felice di avere questi problemi, ma devo pensarci a lungo. Non tutti possono usare il numero 1, ma averlo addosso comporta una forte pressione. Tuttavia sono sempre stato molto affascinato dal vedere i piloti gareggiare con il numero 1. Devo ancora decidere, ma non è facile. Spero di avere un’altra possibilità di vincere il titolo in futuro.
Ha concluso così Pecco Bagnaia, il primo italiano dopo Valentino Rossi a vincere un titolo mondiale in MotoGP. L’anno prossimo correrà in Ducati con il compagno di squadra Enea Bastianini, con o senza 1 sul cruscotto.