Continua a far discutere il futuro di Paola Egonu. In un’intervista al Corriere dello Sport, ne ha parlato il Presidente della FIPAV, Giuseppe Manfredi, per chiarire una volta la questione relativa alla fenomenale schiacciatrice azzurra. Ecco le sue dichiarazioni.

Le parole di Manfredi su Egonu

Paola si presenta da sola, ha l’Azzurro cucito addosso. Io non vedo grossi problemi ma a gennaio parlerà col tecnico Mazzanti e, se c’è qualche nodo da sciogliere, sarà sciolto. Certo, la Nazionale non è un albergo dove si entra e si esce a piacimento e anche Egonu deve stare in un contesto in cui l’allenatore fa le sue scelte. Lei è importante, ma è una delle quattordici pallavoliste della Nazionale.

Poi una battuta sulla scelta del nuovo commissario tecnico della nazionale maschile:

C’è una cosa che proprio non mi spiego: com’è possibile che un allenatore come De Giorgi fosse libero. Stiamo parlando di un fenomeno. Si stava chiudendo un ciclo e bisognava ripartire con uno spirito nuovo. Con De Giorgi ci siamo trovati d’accordo nel costruire qualcosa con obiettivo Parigi 2024, poi i tempi si sono accorciati e abbiamo vinto sia gli Europei che i Mondiali.

Prosegue con un commento sui risultati della nazionale femminile:

Quel terzo posto è un grande risultato, ma forse la vittoria nella Volleyball Nations League 2022 ci ha messo fuori pista: non è scritto da nessuna parte che dobbiamo vincere per forza. Di sicuro, però, la gente si appassiona moltissimo alle partite della Nazionale femminile.

Due parole anche sul suo rapporto con la coppia Mazzanti – De Giorgi:

Con loro ho un rapporto eccezionale, ma non voglio lasciare nulla al caso: tra pochi giorni presenteranno le relazioni tecniche nel consiglio federale. Se gli obiettivi sono comuni nessuno vuole cambiare. Anche Mazzanti, come De Giorgi, porta medaglie.

Poi Manfredi chiude con una battuta sul futuro:

Perché investe sui giovani, come dimostrano i successi di tutte le Nazionali, non solo quelle assolute. E sulle persone: come qualità, con Velasco nel settore maschile e Mencarelli in quello femminile che lo dimostrano, e quantità. Sono in centocinquanta a lavorare con la Nazionale, cinquanta solo tra medici e fisioterapisti. Competenza, staff esteso: così migliora la prestazione. Tutto questo ovviamente non è gratis.