Munch docufilm sull’artista norvegese conosciuto in tutto il mondo per l’iconico quadro l’Urlo. Quel che si sa veramente sull’artista è veramente poco e il docufilm Amori, fantasmi e donne vampiro celebra i 160 anni dalla nascita dell’autore norvegese, raccontandolo nelle sue mille sfaccettature nascoste.

Munch docufilm

Munch docufilm: la produzione e approfondimenti

MUNCH. AMORI, FANTASMI E DONNE VAMPIRO, è il docufilm prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, dalla regia di Michele Mally che ha lavorato alla sceneggiatura insieme ad Arianna Marelli. Evard Munch è qui approfondito come non lo abbiamo mai visto, in tutto il suo fascino misterioso, la sua profondità interrogativa. Il grande maestro, è celebrato con un gioiello di studi e testimonianze che lo disegnano, finalmente, anche oltre il quadro che l’ha reso famoso in tutto il mondo: l’Urlo.

Cosa c’è oltre questo?

Possiamo averne un ottimo assaggio visionando il trailer che riportiamo di seguito:

160 anni dalla nascita di Munch: un evento culturale

Una vera e propria inaugurazione, la celebrazione di un pittore famosissimo, ma di fatto sconosciuto: Edvard Munch. Iconico il suo Urlo, più nascosto il resto della sua produzione, incanta per la curiosità gli spettatori che vorrebbero vedere di più.

Adesso invece Oslo, l’antica Kristiania, rappresenta una vera e propria svolta per chi intende approfondire meglio le opere e la figura di questo artista del nord.

Ottima risorsa in tal senso è il nuovo museo MUNCH – che è stato inaugurato nell’ottobre 2021. Il museo è situato in un grandioso grattacielo presso uno dei fiordi di Oslo, creato appositamente per accogliere tutto il patrimonio artistico dell’artista: 28.000 opere d’arte tra cui sono conservate stampe, dipinti, disegni, quaderni di note, bozze e schizzi, fotografie ed anche varie sperimentazioni cinematografiche. Tutto ciò che ci permette di inquadrare meglio la mente di questo genio artistico, lo offre la sua stessa città.

Ma come entrare nella sua vita e nella sua psicologia attraverso la semplice visione cinematografica? Con Munch, AMORI, FANTASMI E DONNE VAMPIRO tutto ciò è stato possibile.

Munch il docufilm

Il film inizia all’interno della casa di Edvard Munch ad Åsgårdstrand. Tutto comincia durante una notte d’inverno.

Dinnanzia al fuoco c’è un’attrice, una giovane donna. Si tratta di Bolsø Berdal (famosa al grande pubblico per la serie Westworld). E’ lei a guidarci all’interno di questa avventura. Sta leggendo una fiaba norvegese ai bambini.

Qui nel Grande Nord tutto è possibile: gli orsi trasportano fanciulle sulla schiena, esistono malvagi troll che tirano incantesimi, venti parlanti e tante stranezze.

Il documentario tocca le vicende di Edvard Munch dal principio, sin dai problemi relativi all’infanzia e alla famiglia. Tra queste, la morte della madre, della sorella Sophie, o il brutto periodo relativo alla depressione di suo padre.

Ottant’anni di vita molto difficili, quelli di Munch, segnati da squilibri fisici di alcolismo, psichiatrici e sociali, legati al suo isolamento.

Oltre ai drammi e alla personalità, non mancano gli studi sulle sue opere più ignote. Ad approfondire nel docufilm sono gli storici dell’arte come Jon-Ove Steihaug, Direttore del Dipartimento Mostre e Collezione del Museo MUNCH di Oslo, Giulia Bartrum, per decenni curatrice del British Museum, e Frode Sandvik, curatore del Kode di Bergen.

Tutti loro si concentrano sulle tematiche e gli argomenti emersi nelle sue opere, le sue abilità e capacità artistiche, senza tralasciare l’attenzione rivolta alla parte tecnica, adoperata con attenzione per la realizzazione dei lavori di Munch.

Munch tentava di tradurre le emozioni su carta e su tela. Lo faceva attraverso tecniche sempre nuove, sperimentali, il che ha reso propriamente i quadri sempre più fragili e quindi difficili da conservare.

Ad affermarlo, è la restauratrice Linn Solheim.

Esperienza Bohème dell’artista

Non viene tralasciata nemmeno l’importante esperienza della bohème fin de siècle di Munch.

Il pittore ha vissuto da bohémien prima a Kristiania, dovesi prendeva gioco dei morti viventi borghesi con lo scrittore Hans Jæger, al pittore Christian Krohg, l’anarchico e con le donne dallo spirito libero che incarnavano una figura femminile moderna e indipendente nella società; e più tardi a Berlino, dove si è legato al drammaturgo August Strindberg, per poi innamorarsi di Dagny Juel.

Di qui ha frequentato satanisti e dottori che iniziavano a sperimentare, a utilizzare cocaina. A dire altro su Munch è il Direttore del Museo MUNCH Stein Olav Henrichsen:
“Gli artisti sono sempre in opposizione al proprio tempo, anche se – guardando indietro – li consideriamo rappresentativi di un particolare periodo della Storia.”

Il documentario è disponibile al cinema il 7, 8, 9 novembre, dunque visionabile ancora oggi. (Puoi trovare qui l’elenco delle sale).