Black Panther Wakanda Forever recensione di quello che è probabilmente il migliore tra gli ultimi cinecomics rilasciati dalla Marvel, anche se non bisognava sforzarsi molto per proporre al pubblico dei lavori migliori delle ultime serie televisive su Disney Plus o Thor: Love and Thunder. In Black Panther Wakanda Forever è evidente prima di tutto un’impronta del regista Ryan Coogler, che suo malgrado si è dovuto trovare di fronte davanti all’impresa titanica di dover far uscire di scena il compianto Chadwick Boseman. Non possiamo non partire proprio da questo per parlare del film nella nostra recensione in anteprima.
Black Panther Wakanda Forever Recensione, l’omaggio a Chadwick Boseman
L’inizio del film è inevitabilmente incentrato tutto sullo straziante addio a Chadwick Boseman. L’interprete di Re T’Challa morto tragicamente a causa di un cancro è dovuto uscire di scena anche nell’MCU e si è discusso a lungo sulla modalità. In molti pensavano che il recasting dovesse essere una scelta obbligata per non far scomparire uno dei personaggi più amati dei fumetti e simbolo per un’intera generazione di afroamericani che avevano trovato finalmente il loro supereroe. Un re umano e straordinario allo stesso tempo, il cui successo però era legato soprattutto alla grandissima interpretazione di Chadwick Boseman. Proprio quest’ultimo aspetto ha fatto propendere Ryan Coogler e la produzione all’uscita di scena di T’Challa con uno straziante omaggio.
Black Panther Wakanda Forever Recensione, un film sull’elaborazione del lutto
In Black Panther Wakanda Forever si inizia con la terribile malattia che colpisce e rapidamente uccide Re T’Challa, con la sorella geniale Shuri che dimostra come anche il più geniale degli esseri umani a volte non possa sconfiggere il destino e la morte. L’eroe più potente e forse amato della Marvel se ne va come il più comune degli umani e chi resta deve fare i conti con un graffio squarciante nel proprio cuore, il tutto è enfatizzato dalle interpretazioni del cast e dalle perfette musiche che rappresentano un ulteriore membro del cast. Una prima parte dunque davvero dura per i fan della Marvel, ma necessaria per uscire nel migliore dei modi dall’empasse.
L’eredità di Shuri per il Wakanda
L’erede designata di Re T’Challa è la madre la regina Ramona, ma tutti capiscono immediatamente che la storia vuole far emergere una nuova eroina capace di catalizzare anche le attenzioni del pubblico femminile. Captain Marvel non ha mai portato dalla sua parte le simpatie del pubblico e Wanda è ormai un ricordo. Black Panther Wakanda Forever regala all’MCU l’eroina di cui aveva bisogno e nella nostra recensione non possiamo non sottolineare il grande lavoro di Letitia Wright. La giovanissima interprete riesce a coniugare nel film la parte più drammatica a quella comica, quella più action a momenti in cui portare il pubblico dalla sua con l’empatia che riesce totalmente a trasmettere. Il suo è il personaggio più riuscito, che ha lo sviluppo sicuramente più bello.
Il nuovo villain Namor
L’altro grande protagonista del film, non ce ne vogliano Angela Bassett (Regina Ramona), Dominique Thorne (Riri Williams) o Lupita Nyongo (Nakia) è sicuramente il Namor interpretato da Tenoch Huerta. Iniziamo con il sottolineare come il signore di Atlantide dei fumetti qui viene mostrato in modo differente, inserendosi in un conflitto con il Wakanda in una sorta di guerra tra i mondi per il vibranio e in una narrazione in cui la Vendetta è il motore pulsante. La vendetta di Namor per chi lo ha bollato come mostro scacciando la propria madre, la vendetta di Shuri contro l’ “uomo pesce volante” che ha reciso l’ultimo cordone che la legava alla propria famiglia. Il regno dell’Oceano è comunque reso visivamente in modo davvero splendido e sul grande schermo illuminerà con pennellate di luce la sala.
Black Panther Wakanda Forever recensione, un romanzo di formazione
Black Panther Wakanda Forever più che il racconto di una guerra è un romanzo di formazione per la genesi di un nuovo eroe. A far sussultare i fan sarà invece un cameo a sorpresa che non vi sveliamo, ma di vitale importante per l’intreccio narrativo e non solo mero fanservice. Più che un secondo capitolo stand alone è per forza di cose la chiusura di un cerchio e l’apertura verso qualcosa di nuovo. Forse le scene più action con il duello in mezzo al mare su una nave gigante sono le parti più deboli del film, mentre l’assalto alla capitale del Wakanda è resa in modo ben più sontuoso dal punto di vista scenico. Ryan Coogler comunque merita anche qui un plauso perché nelle oltre 2 ore e 40 di Black Panther Wakanda Forever è davvero riuscito ad inserire di tutto e già non aver reso il tutto un qualcosa di sconclusionato corrisponde ad una vittoria.
Black Panther Wakanda Forever, futuro roseo
Black Panther Wakanda Forever dunque porta il MCU in una nuova era, lo fa con sensibilità e al contempo forza. Sicuramente molti fan potrebbero storcere la bocca, idem i critici, ma la scelta di puntare tutto sul sentimento e il lutto dei personaggi è stata il modo più corretto di chiudere un capitolo rilanciando con forza dopo gli ultimi flop. Black Panther Wakanda Forever vi aspetta da oggi, 9 novembre, in tutti i cinema italiani.