Sindrome dell’impostore cos’è? Solo alla prima lettura è un concetto che spaventa ed è un fenomeno non poi così lontano dalla vita di tante persone che si lasciano ingannare, da chi?

Sindrome dell'impostore cos'è
scaricata da pixabay 8 novembre

Chi è ad ingannarci?

A noi stessi rispondiamo spesso con giudizi negativi. Tendiamo a volte ad autocriticarci, a non vedere lati positivi o addirittura a dirci che non abbiamo credibilità quando raggiungiamo i nostri obbiettivi o ci cimentiamo in quelle che sono ottime prestazioni, trasformate poi in successi.

Chi è l’impostore se osserviamo questa attenta analisi? Noi stessi. Possiamo essere vittime e artefici della sindrome dell’abbandono. Non è semplice da gestire, certo, ma si può combattere una volta individuata.

Di che si tratta? Scopriamolo insieme.

Sindrome dell’impostore: come viene riconosciuta

Il termine “sindrome dell’impostore” si riferisce ad fenomeno individuato dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes alla fine degli anni ‘70.

Alla base di questa sindrome c’è il concetto di percezione di un’esperienza interna di non meritevolezza relativa al successo personale.

Per questi motivi e in base a questo fenomeno, si verifica una svalorizzazione delle proprie capacità, talenti e le abilità personali, per cui spesso tutto viene messo in discussione. Le qualità positive vengono così continuamente sottovalutate e sottostimate. Automaticamente si avverte la sensazione di non meritare i risultati positivi raggiunti.

Com’è categorizzata la sindrome dell’abbandono? Non è tra i disturbi mentali descritti nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Viene individuata comunque come un tratto radicato nella personalità dell’individuo ed è studiata dagli psicologi.

Sindrome dell’impostore cos’è? Al momento viene identificata come una vera e propria reazione in risposta da alcuni determinati eventi e stimoli.

Sindrome dell’impostore cos’è: “come ci si sente”

A causa della sindrome dell’impostore, è facilmente riscontrabile un paradosso. II successo che si raggiunge durante un qualsivoglia percorso non viene gestito o avvertito come tale. E’ sempre come se tutto non fosse mai abbastanza e per mettere in discussione le esperienze positive vissute riaffiora ancora una volta il concetto di “immeritevolezza” soggettiva di base sperimentato.

Il risultato è quello di sentirsi incapaci di interiorizzare i successi guadagnati e la sensazione negativa non è facilmente smentibile con evidenze contrarie, in quanto sono presenti delle distorsioni cognitive in grado di causare costantemente minimizzazione nella percezione del senso di competenza personale e valore personale.

Chi soffre di sindrome dell’impostore non crede in ciò che fa nonostante i grandi successi nello studio, nel lavoro, in particolari e speciali esperienze. Le ottime capacità, l’intelligenza, l’impegno vengono meno.

Sindrome dell'impostore cos'è
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Sindrome dell’impostore: come combatterla, parla la psicologa

Di seguito citiamo le indicazioni e i consigli per affrontare la sindrome dell’impostore. Ne parla Pamela Busonero, Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo Gestalt ed EMDR:

  1. Identifica il pensiero negativo e chiediti, da 0 a 100, quanto credi in questa voce. Identifica poi il pensiero positivo dell’altra parte (esempio: penso che non merito questo posto di lavoro e ci credo 90, cosa pensa il 10?).
  2. Ripetiti che la voce svalutante è una sensazione ma non è la verità, riconoscilo come tale. 
  3. Tutti possono sbagliare, ma questo non significa essere sbagliati.
  4. Il tuo valore non dipende da ciò che fai, ma da ciò che sei.
  5. Sii obiettivo quando ti confronti con gli altri: scoprirai che anche l’altro ha le sue insicurezze e che la perfezione non esiste.
  6. Il mondo non è diviso in due (capaci e incapaci), ma ci sono tante sfumature.
  7. Accetta i tuoi limiti, non accontentarti ma non puntare all’irraggiungibile.
  8. La vita è fatta di successi e di insuccessi e proprio questi ultimi sono quelli che ci faranno crescere. Se non sbagli rimani dove sei ma non evolverai più di tanto. È proprio dalle crisi che nascono le opportunità.
  9. Prova a rispondere ‘grazie’ ad un complimento e osserva l’effetto che ti fa.
  10. Scrivi su un foglio le tappe e i traguardi raggiunti e quando hai pensieri negativi rileggile.
  11. Se questo non ti basta chiedi aiuto ad un professionista esperto per capire le cause. “