L’Ecuador è finito al centro del ciclone in vista del Mondiale in Qatar del 2022. Mancano pochissimi giorni all’inizio del torneo e la nazionale ha rischiato, fino a qualche minuto fa, di non poter partecipare. Il motivo? Le federazioni calcistiche di Perù e Cile, in un’istanza congiunta, hanno denunciato un fatto che riguardava proprio l’Ecuador. Un’accusa pesante. Il contenuto: il giocatore Bryon Castillo non è ecuadoriano e non ha l’età che dice di avere. Nello specifico denunciavano: “Castillo è nato in Colombia, nella città di Tumaco, il 25 luglio del 1995 e non il 10 novembre del 1998 nella città ecuadoregna di Playas“.
Caso Castillo: l’Ecuador resta al Mondiale!
Il Tas di Losanna si è pronunciato in giornata e lo ha fatto scagionando, in parte, l’Ecuador. L’accusa, infatti, è stata rigettata e la Nazionale potrà disputare il Mondiale. Seppur salva La Federazione ecuadoriana è stata comunque sanzionata per violazione del regolamento FIFA. Nello specifico, sono state riscontrate informazioni irregolari all’interno della documentazione del giocatore. Il quale, essendo stato schierato dal CT Gustavo Alfaro durante le gare di qualificazione, ha messo nei guai la sua squadra e la sua federazione.
L’Ecuador dovrà pagare con tre punti di penalità nelle prossime sfide di qualificazione ai Mondiali e una multa da 100mila euro. Nessuna sanzione diretta nemmeno per il giocatore: il difensore, tesserato con la squadra messicana del Leon, potrà regolarmente scendere in campo. Bryon Castillo sarà del Mondiale.