Gli Stati Uniti si stanno impegnando per evitare la minaccia di armi nucleari da parte della Russia. A dirlo è il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, che ha chiarito la posizione americana durante un evento all’Economic Club di New York. Negli scorsi giorni, il Wall Street Journal aveva paventato l’ipotesi che si fossero tenuti dei colloqui tra il funzionario della Casa Bianca e i consiglieri per la sicurezza di Vladimir Putin.

In merito alla trattativa con la Russia, gli Usa sottolineano che tengono aperte le linee di comunicazione con Mosca per “scongiurare la possibilità di una catastrofe nucleare“. Sullivan ha dunque confermato l’indiscrezione del WSJ e ribadito l’impegno diplomatico della Sicurezza nazionale statunitense: negli ultimi mesi ha avuto una serie di colloqui confidenziali con uno dei principali consiglieri di Vladimir Putin, Yuri Ushakov e con Nikolai Patrushev, Segretario del Consiglio di Sicurezza della Russia.

Lo abbiamo fatto quando è stato necessario chiarire potenziali malintesi e cercare di ridurre i rischi e ridurre la possibilità di catastrofi, come il potenziale uso di armi nucleari.

Minaccia armi nucleari, Russia aperta “a dialoghi reciprocamente vantaggiosi”

Da Mosca arriva la conferma da parte della portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: Russia e Stati Uniti continuano a mantenere contatti sporadici negli ambiti in cui sono più necessari, con Mosca che rimane aperta a dialoghi reciprocamente vantaggiosi. Lo ha dichiarato la stessa portavoce durante la trasmissione televisiva Soloviev Live.

Dirò quello che abbiamo sempre detto, che manteniamo, chiamiamoli così, contatti sporadici con gli Stati Uniti sulle questioni che si presentano. Siamo aperti a qualsiasi tipo di dialogo reciprocamente vantaggioso.

“La nostra posizione è ben nota agli Stati Uniti”, ha aggiunto Zakharova, che ha anche commentato i contatti tra Russia e Stati Uniti in merito allo scambio di prigionieri.

Purtroppo, per molti mesi, o addirittura anni, e per alcuni cittadini russi si tratta addirittura di decenni, non abbiamo visto da parte degli Stati Uniti alcun desiderio di risolvere problemi specifici su questa questione.

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