Ennesimo atto di violenza in una scuola di Gallarate in provincia di Varese, dove un ragazzo ha disegnato una svastica sulla cattedra dell classe e, dopo essere stato scoperto dalla professoressa, le ha dato un pugno in faccia.

L’episodio ha lasciato sotto shock prima l’intera scuola e poi tutta la comunità di Gallarate, tanto da richiedere anche l’intervento del sindaco.

Il fatto risale allo scorso 20 Ottobre, ma è emerso solamente nelle scorse ore e traccia un nuovo profilo sulla situazione che talvolta, purtroppo, vive la scuola in Italia.

All’istituto Isis Ponti, infatti, uno studente ha voluto provocare la sua professoressa disegnando una svastica in occasione di una lezione “di rispetto e tolleranza” e, successivamente, la ha anche colpita con un pugno sul volto.

La stessa scuola, dopo diversi giorni in cui si era deciso di tenere l’episodio nel privato, ha deciso di denunciarlo in una lettera aperta a cui “Il Corriere della Sera” e altri media italiani hanno dato ampio spazio.

Lo scopo, si legge sul quotidiano milanese, è quello di evitare che i fatti di Gallarate passino in sordina, e anzi spiegare a tutto il Paese che cosa può capitare nelle classi. Perché una svastica e un pugno non passino colpevolmente inosservati.

È stato proprio il preside dell’Isis Ponti, Giuseppe Martino, a firmare il documento in cui si ricostruisce che cosa sia avvenuto nella scuola di Gallarate.

“Qualche disegno di svastiche vi si legge e qualche frase antisemita bellamente fatti trovare sulla cattedra; la docente chiede chi sia l’autore del gesto. La volontà della docente è quella di avviare un momento formativo importante, proprio per maturare il senso del rispetto. Ma le cose sono andate diversamente e alla fine, turbato, lo studente responsabile, sentendosi smascherato, regala un occhio nero alla docente”.

Gallarate svastica e pugno alla professoressa: i provvedimenti dell’istituto

L’istituto di Gallarate ha immediatamente preso provvedimenti e deciso per la sospensione dello studente.

Durerà un anno intero, tanto più che il giovane pare “non abbia ben compreso la gravità del gesto”, né della svastica e né dell’aggressione. Il documento firmato dal preside, in tal senso, parla chiaro:

“Tutta la comunità del Ponti esprime alla collega sostegno, supporto e stima e si stringe intorno a lei per far sì che riesca a superare il momento di smarrimento e ansia che le ferite interiori (non visibili) inevitabilmente portano come strascico”.

In chiusura della nota, l’istituto sottolinea:

“Ognuno ha il diritto di lavorare e vivere la propria vita in sicurezza e nel rispetto della propria identità e delle proprie posizioni intellettuali. È attraverso il confronto delle idee che si sviluppa lo spirito democratico e un positivo clima di libera convivenza civile”.

“La comunità scolastica condanna questo atto che offende una professionista, un pubblico ufficiale, una donna, ha scritto ancora il preside del Ponti di Gallarate. Tale posizione della scuola si estende a tutte le situazioni dove viene leso il diritto dei singoli, che accidentalmente possano trovarsi in una situazione di maggiore fragilità rispetto a chi agisce con violenza”.

Secondo le ricostruzioni del “Corriere”, l’alunno era stato inizialmente invitato a uscire dall’aula dopo essere stato individuato come l’autore della svastica. Al termine dell’ora, quindi, aveva prima spintonato alcuni compagni e poi colpito la docente (una giovane precaria, assunta a tempo determinato).

Le parole del sindaco

Sulla vicenda è intervenuto anche Andrea Cassani, sindaco di Gallarate che ha inquadrato la gravità della svastica, del pugno, ma anche la situazione dell’Isis Ponti.

“Si parla di un istituto d’eccellenza, tra le realtà più innovative a livello nazionale. Spiace che salga alla ribalta per un gesto sconsiderato e ingiustificabile di un unico studente”, ha affermato il primo cittadino del Comune del varesotto, eletto in quota Lega nel 2016 e confermato dopo le elezioni del 2021.