La nave Rise Above ha trovato immediatamente un porto sicuro a Reggio Calabria, dove ha attraccato al molo di ponente nelle prime ore di questa mattina. All’operazione hanno contribuito la Prefettura del capoluogo calabrese, le forze dell’ordine, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto: a bordo ci sono 89 migranti provenienti dall’Africa.

Migranti a Reggio Calabria, cos’è un evento Sar

Scortata da due motovedette, Rise Above (traducibile dall’inglese con l’espressione “alzarsi oltre l’orizzonte”) è una nave guidata dall’Ong tedesca Mission Lifeline: il suo tempo di attesa è stato particolarmente breve, giacendo per poco più di 24 ore davanti alla costa orientale della Sicilia prima che il suo destino si sbloccasse nella serata di lunedì. Tutt’altra storia rispetto a quanto avvenuto con Ocean Viking, Humanity 1 e soprattutto Geo Barents (quest’ultima la più nutrita con quasi 600 persone a bordo).

A sbloccare rapidamente la situazione ha contribuito la classificazione del mezzo come “evento Sar” (acronimo di Safe and Rescue), spesso dovuto alle condizioni meteorologiche avverse che mettono in difficoltà la permanenza di una nave nelle acque in cui si trova. Dei 90 migranti, provenienti dal Nord Africa e dall’Africa Subsahariana (Costa d’Avorio, Guinea Tunisia, Egitto, Camerun, Burkina Faso e Liberia), ci sono 8 minori. Per loro è scattata la procedura standard che prevede l’esecuzione di test medici (tra cui il tampone anti-covid) che sarà effettuato in una struttura provinciale prima del loro ricollocamento.

Le novità su Humanity 1 e Geo Barents

Nel frattempo giunge notizia in merito alla presentazione del ricorso al Tribunale civile di Catania da parte degli avvocati che rappresentano la nave Humanity 1, guidata dall’Ong Sos Mediteranee. Nell’atto deposto si chiede l’immediato sbarco dei 34 migranti rimasti ancora a bordo, tutti maschi adulti giudicati in buona salute dalle autorità competenti. L’appello è a rispettare l’articolo 700, con cui si richiede l’attestazione dello status di “profughi”: lo ha annunciato l’avvocato Riccardo Camporicco che si occupa della vicenda. Ora bisognerà capire se il caso sarà trattato da un giudice o da un collegio giudicante, e sarà processato senza alcun intervento della controparte. Al contempo, risulta ancora in fase di discussione e compilazione il ricorso che sarà inviato in forma telematica al Tar del Lazio contro il provvedimento che impone al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con i migranti a bordo.

La stessa Ong documenta a mezzo social la difficile situazione a bordo della nave, dove sarebbe iniziato un vero e proprio sciopero della fame dovuto a una “crescente forma di depressione”. Scenario ancor più complicato e drammatico dal punto di vista umanitario a bordo della Geo Barents, nave battente bandiera della Norvegia e guidata dall’Ong Medici senza Frontiere: qui ieri due profughi (un siriano e un egiziano secondo fonti interne) si sono buttati in mare e il personale lamenta difficoltà nel giustificare ai naufraghi i motivi della scelta di far sbarcare parzialmente le persone. Nonostante il loro rifiuto a risalire sulla nave per timore di essere rispediti in Libia, i due migranti sono poi stati convinti e salvati e si trovano in buone condizioni di salute. Sulle navi sono inoltre comparsi cartelli di dissenso con la scritta “Help us” (“Aiutateci”).