Quanto sta accadendo in questi giorni sulla gestione dei migranti è l’occasione per indurre l’Europa a assumersi le sue responsabilità”, così Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, nel corso della trasmissione “L’imprenditore e gli altri”, condotta da Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv. Sisto si esprime così sul tema del respingimento della richiesta d’aiuto da parte dell’Italia sul sistema della gestione dei migranti, in particolare dopo il “no” incassato da Germania e Norvegia sulla gestione dell’accoglienza.

“Il Pontefice – prosegue Sisto – ha invitato l’Europa a prendere consapevolezza del fenomeno dell’immigrazione, non l’Italia in sé. Se il Papa invita l’Europa ad assumersi le responsabilità è l’occasione di far rispettare le regole a tutti. Non perderei quest’occasione nell’interesse degli stessi migranti, soprattutto perché vanno divisi e condivisi soprattutto per motivi culturali”.

“l’Italia ha un problema: non possiamo essere sacco da boxe dell’immigrazione. Questo va evitato a tutti i costi e, finalmente, vi è una presa di coscienza che questo può avvenire alla luce di una diversa considerazione giuridica”. “Il regolamento di Dublino – prosegue Sisto – fa sì che il naufrago debba essere rimpatriato nel primo Stato i cui confini varca, come previsto dall’articolo 13. In questo caso è lo Stato della nave su cui viene soccorso. Non bisogna confondere profilo etico e profilo giuridico, soccorrere è sacrosanto ma se violi confine di uno “Stato bandiera” è evidente che devi andare nello Stato che hai scelto di “violare”.

Non solo migranti. Rave Party, Sisto: “Norma necessaria ma ci sta cambiamento

Francesco Paolo Sisto, nel corso della trasmissione, si è espresso anche sul tema dei rave party. “La norma sui rave party era certamente necessaria, perché sono luoghi in cui i nostri ragazzi si massacrano il cervello con le droghe sintetiche. Non è una pista da ballo ma diventa una pista da sballo. Sono fatti che non potevano rimanere impuniti. Proprio perché in Italia i rave party non avevano una sanzione – spiega Sisto – molti giovani europei venivano nel nostro Paese per divertirsi. Ora, il fatto che la norma debba essere migliorata ci sta. Mille volte è successo che dei decreti legge, nel lavoro di conversione, hanno avuto molte modifiche. Nessuno intende estendere questa norma alle manifestazioni di piazza o occupazioni delle scuole”.