Cristiana Morganti, interprete e coreografa romana, mercoledì 8 novembre riceverà il Premio della Critica 2022 nella città di Cremona, presso il prestigioso Teatro Ponchielli, nel quale metterà in scena il suo nuovo spettacolo Behind the Light, già apprezzato dal Festival Aperto di Reggio Emilia, in cui è stato mostrato.

Behind the Light

Lo spettacolo alterna momenti di ironia e di poesia ed è una produzione di ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale, in coproduzione con Fondazione I Teatri – Reggio Emilia, Théâtre de la Ville – Paris, MA Scène Nationale-Pays de Montbéliard e con il sostegno di Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento: si tratta di un assolo prezioso di un’artista che ha già incantato il pubblico in altre occasioni, come nel 2016 con Jessica and me e nel 2017 con Moving with Pina.

Chi ha lavorato allo spettacolo?

Behind the Light è uno spettacolo di Cristiana Morganti, che si è occupata di coreografia, drammaturgia, interpretazione e regia. Nell’ultimo caso, è stata affiancata da Gloria Paris. Ad occuparsi del di segno luci, inoltre, è Laurent P. Berger, mentre la creazione video è nelle mani di Connie Prantera. Ancora, il datore luci è Paolo Di Candia e, invece, si occupa di audio e video Alessandro Di Fraia.

Behind the light: lo spettacolo

Lo spettacolo Behind the Light è la storia di una crisi, che tocca l’intera vita di una persona: quella più intima, quella professionale e, infine, anche quella familiare.

L’idea è quella di un effetto domino, in cui una sfortuna segue le altre, in un continuo movimento, in cui ad ondeggiare e ad essere incerti sono soprattutto quei punti di riferimento costanti. Le certezze vacillano, insieme a quelle degli spettatori, che si trovano immersi in un periodo di crisi, un periodo complesso, sicuramente uno dei più difficili della contemporaneità: guardando Behind the Light, allora, il pubblico potrà ritrovare se stesso e potrà osservarsi nella fralezza della sua esistenza. Una fralezza che tuttavia non esclude una speranzosa leggerezza, quella dell’ironia che coinvolge l’intero spettacolo.

Perché una crisi è anche un’opportunità ed è una rinascita, la stessa che viene da una gioiosa ripartenza.

Lo spettacolo si presenta come una confessione, una confessione positiva, capace di purificare, attraverso la danza e attraverso l’arte: la crisi viene aggirata, mostrata, evasa e, alla fine, anche superata, grazie al potere catartico di una danza che caratterizza il teatro di Pina Bausch e Cristiana Morganti. Il dolore mostrato, infatti, non è mai compianto, ma la sua sincerità ben si sposa all’ironia di ogni intima incertezza, condivisa dal pubblico e dall’interprete.

La danza del palcoscenico, quella che si alterna a video e quadri, in un collage prezioso di un’esistenza che scopre tutta la sua leggerezza, invita gli spettatori a seguirla, a ballare anche loro, in questa esorcizzazione delle crisi più difficili.

E’ la danza che riscopre il dionisiaco, il principio liquido dell’esistenza, proprio come nel Tanztheater di Pina Bausch, in cui la danza recupera una funzione arcana e primitiva, capace di scavare nella profondità dell’essere, al di là di ogni cosa. Un’esplosione di vita, dunque: il contatto vivido con la propria vita.

Behind the Light: qualcosa sulla musica

Il collage dello spettacolo Behind the Light non riguarda solo immagini e video, ma anche la musica che attraversa l’intera performance: Vivaldi si alterna al punk-rock di Peaches, da Giselle di Adolphe Adam si passa alla musica elettronica di Ryoji Ikeda, in un continuo trasformarsi che è simbolo di una vita che non può essere contenuta.

E il significato?

Il tentativo di spiegare lo spettacolo sfugge sempre, sembra dire Cristiana Morganti: è più importante seguire il viaggio, fino alla fine, proprio come nella vita di sempre.

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