It’s election day! Gli Stati Uniti d’America si apprestano a tornare alle urne in vista delle elezioni di midterm. Trattasi delle elezioni di metà mandato, che si tengono quindi due anni dopo le presidenziali, in cui i cittadini e le cittadine degli Usa eleggono i propri rappresentati al Congresso. Nel dettaglio: tutti i 435 seggi della House of Representatives (Camera) e 35 dei 100 seggi del Senato. Tale tornata elettorale si tiene il martedì seguente al primo lunedì del mese di novembre. Le elezioni di midterm del 2022, quindi, si terranno l’8 novembre. Domani.

Midterm: cosa sono e perché sono importanti

Dovrebbe essere già abbastanza chiara l’importanza delle elezioni di midterm. Oltre al fatto istituzionale in sé, quindi al rinnovo dei rappresentati del Congresso, esse rappresentano anche un banco di prova importante per il governo in carica. Un test per misurarsi e per avere il polso del livello di gradimento nell’opinione pubblica. Dati importanti che rappresentano una mappatura, un punto di partenza, in vista dell’appuntamento presidenziale che si tiene due anni dopo.

Per come sono collocate nella linea temporale di un governo, le midterm sono tradizionalmente sfavorevoli per il partito che detiene la presidenza degli Stati Uniti. Esse, infatti, avvengono tra la honey moon (la luna di miele, il periodo in cui il partito gode di maggior consenso poiché appena eletto) e le battute finali di un mandato dove le pedine si allineano: il consenso o risale, o cade a picco. Altra spiegazione di questo andamento, che si riflette sull’affluenza, è che gli elettori del partito presidenziale siano meno motivati a recarsi alle urne. Loro che cognitivamente guidano il paese (anche se non è mai vero per via del tipico sistema di pesi e contrappesi americano) percepiscono l’appuntamento come di minore importanza. A dispetto degli elettori avversari che, invece, desiderano vincere per contrastare l’egemonia del partito presidenziale. Il risultato è chiaro: chi è all’opposizione vince le midterm. È stato quasi sempre così tranne che in due storiche eccezioni: 1998 (democratici guidati da Cliton vincono con un aumento di 4 seggi) e 2002 (repubblicani di Bush guadagno 8 seggi e vincono).

Tornando all’oggi, la fotografia attuale dice che i democratici hanno la maggioranza alla Camera e sono in equilibrio al Senato. Lì, nella upper house, il pallottoliere dice 50 seggi dem e 50 gop. L’equilibrio è spezzato dal voto della presidente della Camera, e Vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Queste midterm quindi, specie al Senato, sono particolarmente importanti per il partito di Biden che deve cercare di migliorare la situazione attuale. Dei 35 seggi chiamati al rinnovo 21 sono repubblicani e 14 democratici. L’occasione di poter scippare seggi, dunque, è ghiotta.

Cosa dicono i sondaggi

Secondo il monitoraggio di FiveThirtyEight la storia è pronta a confermarsi specie alla Camera dove il Partito Repubblicano è largamente favorito (potrebbe ricoinquistare la maggioranza dopo averla persa alle midterm del 2018). Più risicata la situazione al Senato dove i Repubblicani sono favoriti di poco (55 a 45).

biden

Le sfide più attese delle midterm

La sfida delle sfide si terrà in Pennsylvania dove, per un posto al Senato, gareggiano il Democratico John Fetterman ed il Repubblicano Mehmet Oz. Quest’ultimo, appartenente alla corrente trumpiana, è in forte recupero sul favorito dem. Un trend di crescita che spaventa, non poco, Joe Biden. Il Pennsyvlania infatti, stato d’origine di Biden che è natio di Scranton, è uno stato tornato blu dopo che Trump nel 2016 lo aveva vinto contro Clinton. Lo stato è tradizionalmente democratico ma il passaggio di mano del 2016 è uno storico allarmante ed una vittoria di Mehmet Oz potrebbe essere, in vista delle prossime presidenziali, un grave indicatore per l’attuale presidente. Non è un caso che molti sforzi di Biden si stanno rivolgendo, anche in prima persona, in quello stato. L’evento di fine campagna si è tenuto, accanto all’onnipresente e fondamentale Barack Obama, a Philadelphia. Altre partite swing, ossia in dubbio, si terranno in Nevada; Arizona; Georgia; New Hampshire; Ohio e Wisconsin.