Neonata con 8 embrioni nello stomaco venuta alla luce in India: si tratta di un caso di “fetus in fetu”, che capita all’incirca una volta ogni milione di nascite. Nella storia del mondo si è parlato finora di circa 200 casi simili, ma il numero di embrioni non era mai stato così elevato. La piccola è stata operata e sta bene. A riportarlo è il Daily Mail.

Neonata con 8 embrioni nello stomaco: il caso eccezionale di “fetus in fetu” in India

Una bambina è nata con otto embrioni nello stomaco. È successo lo scorso 10 ottobre in un ospedale privato del distretto di Ramgarh, nello stato del Jharkhand, in India. Ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati i genitori che, dopo il parto della donna, una volta rientrati a casa con la piccola, hanno notato uno strano rigonfiamento del suo stomaco e, allarmati, sono tornati in ospedale, pensando che potesse trattarsi di un tumore. Così i medici del Rani Children Hospital & Research Center hanno deciso di eseguire una TAC, i cui risultati hanno lasciato tutti di stucco: la bambina aveva ben otto embrioni nello stomaco, il numero più elevato mai scoperto in un neonato. Il professor Mohammed Imran ha quindi operato la piccola: l’intervento chirurgico è durato circa un’ora e mezza e sembrerebbe che la bimba ora stia bene. Si tratta di un caso di “fetus in fetu”, una condizione molto rara, che si verifica in genere una volta ogni milione di nascite. Finora i casi simili registrati erano stati circa 200, come riporta il Daily Mail, ma gli embrioni estratti erano sempre stati solo due o tre.

Che cos’è il fetus in fetu, la rara condizione riscontrata nella neonata

Con l’espressione “fetus in fetu” (letteralmente “feto nel feto”) si intende una rara anomalia embroniale legata a una gravidanza gemellare atipica, nella quale uno dei gemelli si sviluppa all’interno dell’altro. Ciò succede quando le cellule staminali dello stesso zigote iniziano a differenziarsi e svilupparsi autonomamente, dando vita a una massa di tessuto che si localizza in una cavità del feto normale in sviluppo. Il feto incluso può essere considerato come una specie di “super tumore” perché, pur non essendo vivo, visto che è in genere privo di cervello e cuore, le sue cellule restano vitali, e sono legate alle normali vie metaboliche del gemello ospite, che le nutre. Ancora oggi molti medici non sanno spiegare l’esatta dinamica per cui ciò avvenga: secondo alcuni, il feto sano si connetterebbe alla madre attraverso la placenta, mentre l’altro si aggancerebbe ai vasi sanguigni del gemello. In questo caso, “man a mano che il gemello più grande cresce, quello più piccolo viene assorbito nell’addome”, spiega il Daily Mail.

Secondo altri scienziati, invece, si tratterebbe di una tardiva divisione cellulare. A descrivere per primo questa condizione fu, comunque, il British Medical Journal, nel 1808. Da allora sono stati diversi i casi riscontrati in tutto il mondo, anche se ad essere più colpiti sono i Paesi asiatici, con una netta prevalenza dell’India. L’ultimo caso si era verificato in Colombia, quando i medici erano riusciti ad accorgersene durante la gravidanza di una donna alla 35esima settimana: Monica Vega, questo il suo nome, presentava uno strano rigonfiamento al ventre e aveva spinto il dottor Miguel Parra-Saavedra, specialista in gravidanze ad alto rischio, ad ipotizzare un caso di fetus in fetu, ipotesi poi confermata da un’ecografia. La donna aveva partorito una bambina con un taglio cesareo e la piccola era stata immediatamente operata a sua volta per estrarre il feto, sviluppatosi in prossimità del suo intestino.