Si allunga, tristemente, la lista delle vittime di incidenti sul lavoro. Nelle scorse ore una donna di 50 anni e un uomo di 41 sono morti a Piacenza e a Torino durante i loro rispettivi turni lavorativi. In entrambi i casi gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire le dinamiche dell’accaduto. Intanto i sindacati denunciano “la mancanza di investimenti su salute e sicurezza da parte delle imprese”.
Incidenti sul lavoro, morti una donna di 50 anni di Borgonovo e un operaio 41enne di origini marocchine
A Borgonovo, in provincia di Piacenza, una donna è morta questa notta durante il suo turno lavorativo in una vetreria. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la 50enne sarebbe rimasta incastrata tra due macchinari, un nastro trasportare e un mezzo porta bancali, verso le 3, decedendo sul colpo a causa del forte trauma da schiacciamento riportato. A rendersi conto dell’accaduto, alcuni colleghi, che avrebbero immediatamente dato l’allarme. Sul posto i sanitari del 118, giunti con un’ambulanza della Pubblica Val Tidone e un’auto medica proveniente dal comune di Castel San Giovanni. Ma tutti i tentativi di rianimare la donna sono stati vani ed ora, benché non ci siano dubbi sull’accidentalità di quanto accaduto, sul suo corpo è stata comunque disposta l’autopsia, che servirà a chiarire i dettagli dell’incidente e le relative responsabilità.
Ma è solo uno dei tanti incidenti sul lavoro che si sono verificati in Italia nelle scorse ore, come quello che stamattina, alle porte di Torino, nel comune di La Loggia, ha portato alla morte di un operario nel corso del suo turno presso l’azienda Alessio Tubi. Il 41enne di origini marocchine sarebbe stato trovolto da alcuni pacchi contenenti materiale metallico che erano sistemati nel retro di un magazzino, rimanendo incastrato. I vigili del fuoco, immediatamente giunti sul posto, hanno lavorato a lungo per individuare ed estrarre il corpo dell’operaio, già senza vita. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, si tratterebbe di un lavoratore assunto con contratto interinale. La dinamica dell’accaduto è ora al vaglio degli ispettori dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza del lavoro) dell’Asl To5.
“Non è davvero più tollerabile che ogni giorno in Italia ci sia un morto sul lavoro – ha commentato Edi Lazzi, segretario generale della Fiom-Cigl di Torino -. Torino è una delle città dove, purtroppo, gli incidenti si stanno verificando con una frequenza altissima. La mancanza di investimenti su salute e sicurezza da parte delle imprese, la pressione sulla velocità con cui compiere le operazioni di lavoro per abbassare i costi, il flagello del lavoro precario che rende i lavoratori ricattabili e la mancanza di controlli per la carenza di ispettori sono le cause principali di questo continuo stillicidio“. Per questo la Fiom-Cigl è tornata a chiedere provvedimenti ad hoc “varati a livello governativo , che siano efficaci nell’azzerare una volta per tutte le morti sul lavoro”. È quello che vorrebbe anche la Uilm Torino, il cui segretario generale, Luigi Paone, ha dichiarato: “Purtroppo si parla tanto di investire sulla sicurezza sul lavoro, ma alle parole non seguono i fatti e continua la conta dei morti. Quello di oggi (il riferimento è all’incidente torinese, ndr) è un altro fatto gravissimo, che evidenzia con forza ancora maggiore la necessità di intervenire più incisivamente sulla questione della sicurezza. Servono più controlli e più senso di responsabilità, per noi è inaccettabile che un lavoratore esca di casa alla mattina e non sappia se vi farà ritorno la sera“.
Nella mattinata di oggi un altro grave incidente si è verificato anche a Garbagnate Milanese, dove un giovane di 26 anni ha riportato la frattura di entrambe le gambe dopo essere rimasto schiacchiato da del materiale in manovra, forse un voluminoso bancale. È stato il tempestivo intervento dei vigili del fuoco a salvarlo, ma l’uomo è ora ricoverato in codice rosso.