Ilicic e il ritorno al gol. Una storia a lieto fine, quella che vede protagonista il talentuoso calciatore sloveno, tornato a sorridere nella sua Maribor. Gli sono bastati dieci minuti. L’ingresso in campo nella sfida che i suoi compagni stavano già brillantemente portando a casa contro il Mura. Al 77’, il cambio: l’ex Atalanta entra al posto di Antolin ed inizia il suo show personale. La forma fisica non è ancora delle migliori, ma lo scatto e i dribbling, che lo hanno reso celebre in Italia, rappresentano ancora il pezzo forte di un ragazzo che ha voluto dare un calcio al periodo buio degli ultimi anni. Il momento chiave di una partita che vedeva il Maribor già avanti per 4-1 arriva al minuto 87. Ilicic si beve un primo avversario con un dribbling di tacco, poi il doppio passo sul secondo che non può far altro che stenderlo in area di rigore costringendo l’arbitro ad assegnare il tiro dagli undici metri. Sarebbe bastato tornare protagonista in questo modo, saltando gli avversari e provando a disegnare calcio nel modo più semplice e raffinato. Ma Ilicic decide di prendere il pallone e calciare quel tiro dagli undici metri che simboleggia la sua rinascita: portiere a destra, palla nell’angolo alto a sinistra. È il ritorno al gol, accompagnato da un sorriso smagliante e dalle braccia rivolte con gioia al cielo, sotto la curva dei tifosi del Maribor.
Ilicic torna al gol: un calcio al passato
La partita termina 5-1, ma per Ilicic ne è appena iniziata un’altra: tornare ai fasti di un tempo, cercando di scrollarsi da dosso tutte le remore e le paure che avevano minato gli ultimi anni della carriera. Da settembre, una nuova rinascita: la firma sul contratto triennale che legherà il centrocampista offensivo alla compagine slovena. Dopo le ultime tribolate stagioni, in cui è stato costretto ad allontanarsi dal campo, Josip intravede la luce in fondo al tunnel. I sintomi depressivi e le difficoltà personali maturate nelle scorse stagioni lo hanno portato a mettere da parte le scarpette e concentrarsi sulla partita più importante. Prende il via la “seconda” carriera calcistica, dopo l’esperienza italiana che tante soddisfazioni ha regalato. Palermo e Fiorentina lo hanno fatto crescere. Gasperini e l’Atalanta l’hanno lanciato sui grandi palcoscenici europei. Leader tecnico silenzioso e punto di riferimento in campo, le notti magiche di Champions League a disegnare giocate da capogiro. Su tutte, la notte del Mestalla. A Valencia, il punto più alto della storia d’amore tra Josip e l’Atalanta. Quattro reti che proiettarono i nerazzurri ai quarti di finale di Champions League. Il tutto poco prima del Covid e del periodo di stop che segnerà anche l’animo sensibile di un campione dalla classe sconfinata come Ilicic.
Dodici anni in Italia prima del ritorno al Maribor
Oggi, il percorso tracciato proietta Ilicic nuovamente protagonista al Maribor. E quella firma sul nuovo contratto ha sicuramente avuto un sapore speciale. Il calciatore torna in Slovenia dodici anni dopo l’ultima apparizione. Undici presenze tra luglio e agosto del 2010, in cui l’attaccante si è messo in luce con quattro reti e tre assist. Prima che Zamparini decise di investire sul suo talento, portandolo a Palermo e spalancandogli le porte della Serie A. Dodici anni vissuti a fasi alterne nel campionato italiano. Ora il Maribor e i suoi tifosi lo aspettano per continuare a sognare insieme.