Ecobonus 110 per cento ultime notizie. Il governo Meloni sta lavorando per aggiornare la Nadef, Nota al Documento di economia e finanza. I fondi a disposizione per il Superbonus 110% erano già terminati lo scorso giugno: questo aveva aperto il dibattito su un possibile nuovo finanziamento.
Ecobonus 110 per cento ultime notizie
Dal 2023 il superbonus dovrebbe scendere dal 110% al 90% per i condomini, e riaprire le porte, con la stessa percentuale, alle abitazioni unifamiliari, con un limite però: quest’ultime devono essere utilizzate come prima casa da proprietari che rientrino in una soglia di reddito, calcolata in base al quoziente familiare, che andrà stabilita nelle prossime settimane.
Per valutare il reddito del richiedente sarà introdotta una nuova soluzione: il cosiddetto “quoziente familiare“, che si calcolerà dividendo il reddito del nucleo con il numero dei componenti. Si tratterebbe di una misura che permetterebbe di avvicinarsi “ad una maggiore equità rispetto all’Isee”, secondo i promotori del nuovo metodo di valutazione.
Mazzetti (FI): “Centrodestra deve invertire la rotta”
Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia si è espressa così:
“Sui bonus edili il Centrodestra deve invertire la rotta rispetto alle scelte sbagliate del passato governo, con interventi limitati e tutti a vantaggio delle imprese, dei professionisti, dei cittadini. Sono bastate solo alcune voci di riforma dei bonus edili, però, per gettare subito e nuovamente, dopo mesi di tribolazione, nello sconforto gli operatori della filiera edile. Il Centrodestra aveva preso posizioni precise in sede di discussione della scorsa legge di bilancio e aveva espresso posizioni e proposte chiare in merito durante la campagna elettorale”.
“Se è condivisibile l’idea di limitare il beneficio alla prima casa, lo è meno quello di legarlo al quoziente familiare. Rammentiamo, infatti, il plauso unanime del Centrodestra quando, nella scorsa manovra, furono soppressi i limiti di reddito per usufruire del bonus per le abitazioni unifamiliari”.
“Proprio non comprendiamo, inoltre, che beneficio apporti ai cittadini sostituire l’ISEE col quoziente familiare, in un Paese con 1,2 figli per coppia fertile – continua la deputata di Forza Italia – Ancora più perniciosa l’idea che sta circolando di sopprimere la cessione del credito per i bonus edilizi minori: significa che le famiglie più povere e gli imprenditori in regime forfettario non possono fare la ristrutturazione edilizia al 50%”.
“Quanto alla riduzione delle percentuali del bonus, evidentemente questa è condivisibile, ma la strada maestra consiste nel collegare la misura con la qualità energetica (o sismica) dei lavori. Più è alto il salto di classe, maggiore è il beneficio. Quindi vada il 50% per la ristrutturazione semplice, ma poi il 75% per il salto di una classe e il 90% per il salto di almeno due classi. O qualcosa di simile. In questo modo si esalta la natura originaria dei bonus edilizi, legata all’efficientamento energetico e sismico”.
“Nei giorni scorsi – ricorda Mazzetti – ho inviato al Presidente del Consiglio e ai Ministri coinvolti nella riforma dei bonus edilizi, oltre che ai Capigruppo della Maggioranza, una lettera ricca di dati e spunti, incentrata sulla necessità di dare certezze agli operatori del settore sui crediti bloccati nei cassetti fiscali delle imprese. Rammentato che all’edilizia dobbiamo almeno 1/3 della crescita del PIL del 2022, nella lettera si chiede maggiore apertura nel mercato delle cessioni, la proroga dei lavori che non si è riusciti a completare e la riportabilità al 2023 dei crediti che non si sono potuti utilizzare nel 2022. Tutte misure di buon senso”.
Superbonus, cos’è
Il Superbonus consiste in una serie di meccanismi di agevolazione, detrazioni e rimborsi per interventi di natura edilizia. Disciplinato dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020, il cosiddetto decreto Rilancio, consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi regolamentati rientrano ad esempio l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. L’agevolazione si affianca ad altre detrazioni già in vigore, come quelle per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (ecobonus). La legge di bilancio 2022 aveva prorogato l’agevolazione, prevedendo scadenze diverse in funzione dei soggetti che sostengono le spese ammesse.