Notizie pensioni ultima ora 2022. Quota 41 per tutti costa troppo. E’ quanto si evince dalle simulazioni dell’Inps. Per questo il governo sta lavorando su altre opzioni.
Notizie pensioni ultima ora 2022
A regime e con l’uscita dal lavoro a 61 anni, si arriverebbe a 7,6 miliardi. Ma visti gli spazi stretti in Legge di Bilancio si lavora a una soluzione ponte.
A fine di quest’anno scadono Quota 102, l’Ape sociale e Opzione donna. Queste ultime due misure vanno verso la proroga, mentre la novità che potrebbe presto prendere forma è Quota 41: l’uscita con 41 anni di contributi. “Può essere un punto di riferimento ma è ancora presto per poter dire in che modo e con quali condizionalità. Stiamo studiando”, risponde Calderone. Tra le ipotesi sostenute dalla Lega, quella di una Quota 41 con 61-62 anni di età. La soluzione ‘secca’ costerebbe 5 miliardi l’anno.
Quota 102 flessibile
In caso fosse confermata la proroga per la pensione Quota 102 nel 2023, non resteranno probabilmente però gli stessi requisiti previsti per il 2022. Si tratterebbe infatti di una Quota 102 flessibile. Con questa soluzione, sarebbe possibile uscire dal mondo del lavoro con ognuna delle combinazioni possibili tra 61 anni e 66 anni di età e tra 35 anni e 41 anni di contributi. La cosa essenziale è che la somma sia 102. Una Quota 102 rivista su cui sta spingendo forte la Lega che considera questa soluzione un primo assaggio di Quota 41 “secca” da introdurre prima della fine della legislatura.
Quota 103 nel 2024
Tra le opzioni anche quella di Quota 102 o 103 con un mix flessibile partendo da un requisito anagrafico predefinito. Il tutto potrebbe essere accompagnato da un meccanismo di premi per incentivare la permanenza al lavoro dopo la maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di alcune categorie in settori con vuoti di organico, come ad esempio quello sanitario. Quota 103 potrebbe funzionare allo stesso modo di come era previsto per Quota 100 prima e per Quota 102 poi. In pratica, il diritto alla pensione si raggiungerebbe al momento in cui la somma tra età anagrafica e contributi previdenziali risulti 103. Se una persona compie 61 anni nel 2023 potrebbe andare in pensione solo se nel frattempo ha raggiunto 42 anni di contributi. Si tratterebbe, quindi, di un anticipo di appena 10 mesi rispetto alle regole ordinarie, visto che oggi esiste la pensione anticipata che consente l’accesso alla pensione una volta maturati 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), indipendentemente dall’età anagrafica. Chi ha maturato 41 anni di contributi, invece, potrebbe andare sì in pensione, ma solo al compimento dei 62 anni di età.