Letizia Moratti ha deciso: in una nota inviata nel pomeriggio di ieri, ha sciolto la riserva annunciando la decisione di candidarsi per la presidenza della Regione Lombardia con il Terzo Polo.
Alla base della decisione c’è una riflessione che sto facendo da tempo su un campo politico che è diventato ormai molto più destra che centro.
Spiega in una intervista a La Repubblica.
Moratti candidata con il Terzo Polo
Moratti spiega che la sua candidatura “nasce a partire dalla lista civica Lombardia Migliore”:
Naturalmente dal Terzo polo di Calenda e Renzi, ma anche da molte realtà civiche che hanno scelto di far parte del progetto. Mi rivolgo anche al Partito democratico e a tutte le altre forze politiche che vogliono interpretare questa fase nuova di cambiamento.
C’è un altro possibile candidato del Pd, Carlo Cottarelli.
Stimo molto Cottarelli, sono in contatto con lui così come con tanti altri interlocutori. Ma sono scelte che non mi competono, si tratta di decisioni che deve prendere il Pd.
Poi svela un particolare per far capire che il suo nome non è così mal visto nel Partito democratico. E rivela:
In queste ore molti del Pd mi stanno chiamando, e non parlo solo di quelli che immagina più facilmente.
L’addio al centro destra
Letizia Moratti definisce così i suoi “ex compagni di squadra:
Un campo politico che è diventato ormai molto più destra che centro. Il centrodestra non c’è più. Lo si è visto anche con i primi provvedimenti del governo. Questa è una destra che, a furia di alzare muri, ci chiude tutti in un recinto. Ma la chiusura è quanto di più lontano dal Dna della Lombardia, una regione aperta al mondo, solidale, attenta all’inclusione.
Contesta ad esempio le prime misure in tema sanitario:
Strizzare l’occhio ai No Vax proprio nella regione che ha pagato il prezzo più alto in termini di morti mi provoca dolore. Penso a tutti quei medici e quei sanitari che, quando ancora non c’era il vaccino, hanno dato l’anima in corsia lavorando 20 ore al giorno.