Benching cos’è? Analizziamo il fenomeno più da vicino, rivolgiamoci al suo significato e cerchiamo di comprendere quando questo diventa un pericolo per noi stessi nel momento in cui si vive in una situazione del genere con una persona durante una relazione.
Benching che cos’é? Cosa comporta? Cosa lo differenzia, ad esempio, dal ghosting?
Benching e ghosting, cos’è?
Prima di capire cos’è il Benching, potrebbe essere utile comprendere il ghosting, ovvero la brusca interruzione di qualsiasi comunicazione e contatto, anche digitale, con l’interlocutore, con qualcuno con cui si ha precedentemente stabilito un contatto o con un partner che si sta frequentando in quel periodo di tempo.
Letteralmente vuol dire “sparire come un fantasma”. Il partner sparisce nel nulla volontariamente.
E il Benching che correlazione può avere con questo? Si parla di un termine che si sta utilizzando solo nell’ultimo periodo, ma che non comporta alcuna novità, se analizziamo i tipici comportamenti che possono caratterizzarlo.
Il ghosting abbiamo visto che non è altro se non un modo per tagliare i ponti con l’altra persona in modo brusco e in assenza di confronti. La relazione si chiude senza dover affrontare l’altro e senza dare la possibilità di una replica.
Luca Coladarci, psicologo-psicoterapeuta, ne parla così, guardando ai principali fattori che possono influenzare le vittime di ghosting:
“Una serie di conseguenze importanti da un punto di vista psicologico, avere una significativa diminuzione della propria autostima, oppure dei pensieri autoaccusatori, i quali finiscono quasi sempre con l’attribuire a sé stesse ogni colpa e responsabilità.
La vittima del ghosting, quindi, si sente esclusa, cancellata dalla vita di qualcuno a cui teneva molto, facendole in tal modo vivere una situazione esistenziale di forte disagio psicologico.”
Benching significato
La derivazione del termine è inglese. Bench significa panchina. Dunque letteralmente fare benching vuol dire
“mettere in panchina” l’altra persona, un po’ come fosse una riserva.
Questo tipo di pratiche possono essere riscontrate in relazioni sentimentali e romantiche.
La caratteristica principale è quella di prendersi tempo, lasciando continuamente l’altra persona in attesa. Magari di un responso? Una comparsa? Un’idea? Potrebbe essere relativo a qualsiasi cosa e lascia l’interlocutore in un completo stato di incertezza e di bilico.
Telefonate molto rare, alternate a lunghi periodi di presenza e favori? Qualche scintilla lasciata tra un visualizzato e l’altro, un social e l’altro? La pratica di benching è un vero e proprio slalom che sfrutta, anche in questo caso, il potere del mondo dei social network.
Continua a parlarne l’esperto descrivendoci la parte del bencher, per differenziare il concetto anche meglio da chi fa ghosting:
“Nel frattempo, però, il bencher molto spesso si guarda intorno, flirta oppure fa conoscenza con altre persone. Sintetizzando, quindi, il ghoster, scompare, mentre il bencher mette in pausa.”
Sempre Luca Coladarci spiega così il fenomeno, definendolo:
“Il benching si può rivelare come un gioco per certi versi crudele di una persona piuttosto priva di empatia e vicinanza umana, che seduce e manipola l’altra tenendola sulle spine, in un gioco esistenziale fatto con l’intenzione di mantenere vivo l’interesse nei propri confronti e di confermare, in tal modo, all’interno di una relazione di potere e superficiale, sé stesso e, per certi versi, il proprio senso di “forza”.”
Le motivazioni
Ci possono essere più motivi che porterebbero qualcuno ad essere un potenziale bencher, tra cui:
– l’incapacità (o la mancata voglia) di instaurare legami profondi.
– Non riuscire ad uscire da una relazione anche quando si sente non sia più il caso;
– la paura di rimanere in solitudine;
-Non rinunciare completamente a nessuna occasione sentimentale.
Per questa specifica motivazione, lo psicologo dice:
“un atteggiamento piuttosto opportunistico che tiene aperte in parallelo più strade, magari per non rimanere da soli oppure per essere alla ricerca di trovare nuove situazioni sentimentali migliori e più appaganti.”
Soltanto il supporto di uno specialista può aiutare una vittima di banching, ma chi ne soffre può pensare di tutelare la propria salute e riconoscere più consapevolmente i campanelli d’allarme.