Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, durante un’intervista rilasciata ad Adnkronos, ha lanciato un appello all’Italia ed all’Unione Europea. Il monsignor Perego – presidente della Commissione immigrazione – in riferimento a ciò che sta accadendo in queste ore al porto di Catania, ha dichiarato che lo sbarco migranti selettivo “è un attacco alla democrazia.” Bisogna soccorrere tutti, senza discriminazioni.

La situazione intorno alla Humanity

Dalla notte scorsa, come previsto dal nuovo decreto legge, gli ispettori sanitari sono saliti a bordo della nave Humanity 1, per individuare persone fragili, donne e bambini. A loro soltanto, secondo il decreto, sarà permesso sbarcare. Petra Krischok, portavoce di Sos Humanity ha raccontato così la vicenda:

I primi a sbarcare sono stati minorenni e bambini piccoli accompagnati dalle madri. I controlli sono ancora in corso, ma Catania non ci è stato assegnato come porto sicuro.

Secondo la ONG, a bordo della nave – al termine dell’ispezione – ci sarebbero ancora 35 naufraghi. Sono tutti uomini adulti e senza apparenti problemi di salute. Sono invece stati lasciati sbarcare 144 dei 179 migranti. Questo provvedimento, dice la ONG, sarebbe illegale, poiché tutte le 179 persone che erano a bordo della nave sono “rifugiati, in uno stato vulnerabile, alcuni di loro visibilmente traumatizzati: hanno bisogno di cure mediche e psicologiche“.

Sbarco migranti selettivo, monsignor Perego: “Mi sembra un attacco alla democrazia”

Riportiamo qui di seguito la dichiarazione del monsignor Perego, riguardo l’attuale vicenda:

Affrontare in questa maniera la situazione che sappiamo, e cioè di persone in fuga, visto che conosciamo i Paesi da cui provengono, attraverso una selezione o fermando in mare per diversi giorni e non prevedendo il soccorso di tutte queste persone, mi sembra un attacco alla democrazia ed anche un rischio grave. Anziché modificare il regolamento di Dublino e impegnare tutte le nazioni europee in una solidarietà come si era avviato con i 21 Paesi Ue, c’è il rischio che si ritorni ai nazionalismi e l’Italia, in questo caso, corre il rischio di restare sola ad affrontare la situazione, essendo al confine, mentre per noi è molto importante un coinvolgimento di tutti i Paesi europei.

Quindi, ha aggiunto:

È molto importante mettere al centro i soccorsi in mare e lavorare come si era iniziato nel modificare il regolamento di Dublino, nella responsabilità di tutti nell’accoglienza . È molto importante che anche il nostro governo lavori in questa direzione e non dia segnali contrari. […] Non si possono dimenticare i volti e le storie di persone attaccandosi a cavilli politici e non impegnandosi nella tutela piena di questo diritto costituzionale.